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Questo articolo è stato pubblicato il 17 marzo 2011 alle ore 11:09.

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Ore 11,26 - Berlusconi: «vado avanti, non lascio il paese ai comunisti»
«Vado avanti. Non lascio il paese ai comunisti». Con questa battuta il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi ha scherzato, stamane, con un gruppo di persone che lo ha applaudito al suo arrivo alla cerimonia per i 150 anni dell'Unità d'Italia all'Altare della patria. «Resto per difendermi», ha detto il premier.

Ore 10,19 - Al Gianicolo cori contro Berlusconi e La Russa
«Dimettiti, dimettiti»: questo il coro che un centinaio di persone, assiepato dietro le transenne, ha riservato al premier Berlusconi, al museo della Repubblica romana, al Gianicolo. Ci sono fischi, anche se qualcuno urla al premier per incoraggiarlo: «resisti, resisti». Pochi minuti dopo, all'arrivo del presidente della Repubblica, Napolitano, sono partiti invece applausi. All'uscita dal museo in Porta San Pancrazio dura contestazione contro il ministro della Difesa, Ignazio La Russa: fischi e richiesta di dimissioni. Molte persone hanno invece tentato di stringere la mano al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano.. Una signora, professoressa di storia, é riuscita a donargli una confezione di confetti tricolore. A chi augura al capo dello Stato di poter «campare 150 anni», Napolitano risponde scherzando: «Anche qualcosa di meno...».

Ore 10,12 - Ventuno salve di cannone al Gianicolo
Ventuno colpi a salve sparati dai cannoni, bagno di folla e applausi per l'arrivo del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano al belvedere del Gianicolo, dove è stata scoperta una targa della Costituzione. Il Capo dello Stato è stato accompagnato dai presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani, dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e dai rappresentanti delle amministrazioni locali. Sventolano molte bandiere tricolore. Napolitano ha salutato molti ragazzi che indossavano magliette tricolore o che stavano coprendosi con la bandiera dell'Italia dalla pioggia che è iniziata a scendere, lungo il tragitto verso la statua dedicata a Garibaldi al centro del belvedere del Gianicolo. Cortesia istituzionale da parte del premier, Silvio Berlusconi, che ai cronisti che gli chiedevano un commento sulla festa dell'unità d'Italia ha risposto: «oggi non rilascio dichiarazioni, lasciamole fare al presidente Napolitano».

Ore 9,50 - Applausi per Napolitano al Pantheon
Dopo la prima tappa al Milite ignoto, il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, accompagnato dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa, dai presidenti delle Camere, Schifani e Fini, e dal presidente del Consiglio, Berlusconi, è giunto al Pantheon, dove ha reso omaggio alla tomba di Vittorio Emanuele II, primo re d'Italia. Anche qui il Capo dello Stato, come già era accaduto a Piazza Venezia, all'uscita dal mausoleo, è stato accolto da molti applausi e grida di «viva l'Italia».

Ore 9,45 - Manifesto di contestazione al Pantheon
Fuori programma al Pantheon, durante le celebrazioni per il 150esimo anniversario dell'Unità d'italia. Subito dopo l'ingresso delle autorità, da un balcone di piazza della Rotonda é stato infatti issato un grosso manifesto con la scritta «io non festeggio genocidi, la vita é bella», fatto togliere, un po' bruscamente, da un uomo della sicurezza dopo pochi minuti. Poco prima dell'arrivo del presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, invece, un solitario contestatore ha fischiato l'ex erede al trono Vittorio Emanuele.

Ore 9,15 - Le Frecce tricolori sorvolano l'Altare della Patria
Il cielo della Capitale si é colorato del tricolore più lungo del mondo. Sopra l'Altare della patria, infatti, sono passate le Frecce tricolori, la pattuglia acrobatica nazionale dell'Aeronautica militare. Le frecce sono decollate dall'aeroporto di Pratica di mare e hanno sorvolato piazza Venezia in concomitanza della deposizione della corona di alloro al sacello del Milite ignoto da parte del presidente della Repubblica Napolitano.

Ore 9 - Napolitano depone una corona al monumento del Milite ignoto
Accolto dal ministro della Difesa Ignazio La Russa, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è giunto alle 9 all'Altare della Patria, a Roma, per l'avvio alla cerimonie ufficiali per il 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia. Presenti le massime cariche dello Stato: i presidenti di Senato e Camera Renato Schifani e Gianfranco Fini e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Dopo l'alzabandiera e l'esecuzione dell'inno d'Italia, Napolitano e La Russa hanno passato in rassegna le forze armate. Infine, il saluto alle alte cariche dello Stato. Il capo dello Stato ha deposto una corona di fiori ai piedi del monumento al Milite ignoto.

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