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Questo articolo è stato pubblicato il 28 marzo 2011 alle ore 10:30.

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La difesa del premier anche nella telefonata a Mattino 5
«Sono l'uomo più imputato della storia e dell'universo», ha affermato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, durante una telefonata alla trasmissione Mattino 5, facendo riferimento alla «volontà persecutoria» nei suoi confronti. «È il 25esimo dei processi a cui io partecipo come imputato: 24 conclusi con archiviazione e assoluzione con formula piena per non aver commesso i fatti - aggiunge il premier - Me ne restano sei: cinque civili ed uno penale. In 17 anni sono oltre 1000 i magistrati che se ne sono occupati senza successo».
Il processo Mediatrade «rientra come quelli precedenti in un tentativo che viene fatto per cercare di eliminare il maggiore ostacolo che la sinistra ha nella conquista del potere. Sono accuse infondate e ridicole», ha proseguito il premier.

La scelta di andare in tribunale per il processo Mediatrade «è conseguente a quella incredibile sentenza della Corte costituzionale che ha deciso che in Italia, soltanto in Italia, un presidente del Consiglio, che si deve occupare dei problemi del Paese, possa essere sottoposto a processo, distogliendo la sua testa e il suo tempo dall'incarico e dalla responsabilità pubblica». Il premier ha annunciato che si presenterà alle udienze «a cui potrò partecipare cercando di non sospendere mai i processi». «In tutti i Paesi civili - ha aggiunto il Cavaliere - succede che i processi si sospendono, il presidente del Consiglio svolge il suo incarico e alla fine i processi ritornano fuori. È accaduto - ha concluso il premier - recentemente a Chirac in Francia».

«Purtroppo il comunismo in Italia non si è mai arreso e non è mai cambiato, c'è ancora chi usa il codice penale come uno strumento di lotta ideologica e pensa che una parte politicizzata della magistratura possa usare qualsiasi mezzo per annientare l'avversario che è vittorioso nelle elezioni e forte nel consenso popolare», ha affermato il presidente del Consiglio. «Bisogna continuare a tenere sotto una spada di Damocle giudiziaria e mediatica il nemico ideologico e politico che è Silvio Berlusconi - conclude - che è l'ostacolo che impedisce alla sinistra di raggiungere il potere».

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