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Questo articolo è stato pubblicato il 01 aprile 2011 alle ore 15:44.

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Anche quest'anno niente "bonus maturità" per i ragazzi che si iscrivono ai test d'ingresso all'università: la notizia è contenuta nel Dpcm 25 marzo 2011, pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale, che fa slittare al 31 dicembre 2011 l'entrata in vigore delle norme che concedono agli studenti eccellenti una corsia preferenziale per l'accesso agli atenei a numero chiuso. La novità era attesa nel mondo della scuola visto che il milleproroghe aveva rinviato l'entrata in vigore del bonus maturità fino al 31 marzo 2011, lasciando quindi aperta la strada di un possibile avvio da quest'anno.

Cos'è il bonus maturità
In palio ci sono (o meglio ci sarebbero stati) 10 punti (sui 100 totali previsti per gli esami di ammissioni a tali corsi) da assegnare in base ai risultati conseguiti dal ragazzo durante il percorso scolastico (esame di stato e ultimo triennio di scuola "da 10 e lode"). La normativa su questa speciale "dote" al merito scolastico è del 2007 e risale all'ex governo Prodi. I ministri Fabio Mussi e Giuseppe Fioroni avevano deciso di regalare agli studenti più bravi a scuola 25 punti (sui 105 totali) da spendere nei test di selezione ai corsi di laurea a numero chiuso, consentendogli così di partire in vantaggio. Per ottenere il bonus bisogna essere in presenza di una media complessiva non inferiore a 7/10 nell'ultimo triennio e di un voto di diploma non inferiore a 8/10. In più anche la lode e gli 8/10 in ciascuno degli ultimi tre anni nelle materie attinenti alla scelta della facoltà.

Le ragioni del rinvio
Questo bonus però non è mai stato applicato. Anzi durante uno dei tanti rinvii disposti dall'attuale Esecutivo era stato deciso l'abbassamento dei punti spendibili, da 25 a 10, su espressa richiesta delle università, soprattutto dei presidi di medicina, preoccupati che 25 punti potessero spostare con forza l'asse delle graduatorie. Conseguentemente erano stati portati a 100 i punti massimi ai test d'ingresso. I ripetuti rinvii nell'applicazione di questa norma sono sempre stati legati a problemi tecnici. Anche quest'ultimo. Le norme infatti, sottolineano da viale Trastevere nel motivare il nuovo slittamento a fine dicembre 2011, fanno riferimento solo agli studenti «che frequentano le istituzioni scolastiche italiane». Non comprendono quindi: gli studenti comunitari (non italiani) e quelli extracomunitari regolarmente soggiornanti nel Belpaese che partecipano ai test e che vengono collocati nella medesima graduatoria. In più: mancherebbero anche «adeguate e uniformi procedure di certificazione della valutazione dei percorsi scolastici». Di qui la decisione di rinviare tutto in attesa che la commissione di esperti al lavoro al ministero sciolga al meglio questi nodi e il merito entri finalmente all'università.

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