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Questo articolo è stato pubblicato il 27 aprile 2011 alle ore 06:36.
LE TAPPE
26 GENNAIO
I fondi Skagen, Mackenzie e Zenit comunicano un accordo di coordinamento fra le rispettive quote in Parmalat: insieme detengono il 15,3% di Collecchio.
26 FEBBRAIO
Approvato il decreto milleproroghe: nel testo c'è il divieto per Parmalat a distribuire più del 50% degli utili fino al 2020.
1 MARZO
Cominciano a circolare le prime indiscrezioni sull'interesse dei francesi di Lactalis per la quota dei fondi e del tentativo di Intesa Sanpaolo di costituire una «cordata italiana».
22 MARZO
I fondi decidono di cedere a Lactalis la quota del 15,3% detenuta nel gruppo italiano in un'operazione da 744 milioni di euro. Il gruppo francese si trova così a detenere il 29% della società di Collecchio.
23 MARZO
Il Governo vara un decreto «antiscalate» a difesa delle imprese italiane «in settori strategicamente rilevanti», in base al quale può avere effetto lo slittamento a fine giugno dell'assemblea di Parmalat.
1 APRILE
Il cda Parmalat approva il rinvio dell'assemblea dalla data già fissata del 14 aprile a quella del 28 giugno.
11 APRILE
Niente sospensione della delibera del board di Parmalat che ha rinviato l'assemblea: il Tribunale di Parma respinge infatti l'istanza che era stata presentata dalla francese Lactalis.
26 APRILE
Lactalis lancia un'Opa volontaria su Parmalat.
