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Questo articolo è stato pubblicato il 02 maggio 2011 alle ore 15:01.

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I commenti sul web: non è la fine del terrorismo. Nella foto le home page delle principali testate giornalistiche americane che danno la notizia della morte di Osama bin Laden (AFP Photo)I commenti sul web: non è la fine del terrorismo. Nella foto le home page delle principali testate giornalistiche americane che danno la notizia della morte di Osama bin Laden (AFP Photo)

A fianco delle foto sulle manifestazioni di gioia davanti alla Casa Bianca, sul sito del Washington Post un titolo sottolinea che il Dipartimento di Stato mette in guardia contro la violenza anti-americana.

Numerosi i commenti e le analisi. “Un momento di unità in una nazione divisa”, afferma Dan Balz: “L’annuncio rappresenta un’enorme vittoria per i militari e per l’intelligence Usa”. Chris Cillizza sostiene che la morte di Bin Laden rafforza l’immagine del presidente Obama come leader.
David Ignatius osserva che la tesi di Bin Laden della debolezza americana era sbagliata. Altri titoli sul Wp: “Un momento di trionfalismo”, “Vittoria sul male”.

Il Wall Street Journal mette in evidenza queste parole di Obama:  “Vendicati gli attacchi dell’11 settembre”. Tra le molte reazioni, il Wsj sottolinea il “silenzio” del Pakistan sul ruolo pakistano nella missione che ha condotto all’uccisione di Bin Laden. Quanto alla Cina, il Wsj nota che tra le prime reazioni dei cinesi su internet molti hanno pianto la morte di un “eroe”. Nel Medio Oriente c’è sollievo, ma “rimangono dubbi”: “Non è chiaro quale impatto la morte di Bin Laden avrà sul terrorismo nel Medio Oriente”. L’India usa la sua morte per fare pressione sul Pakistan.

E’ “un colpo ad Al Qaida e ai talebani”, commenta il Wsj. La cronaca delle celebrazioni spontanee a Ground Zero e Times Square nota che la gioia è “temperata dalla riflessione”, dalla tristezza per chi ha perso negli attacchi una persona cara.

“Una vittoria Usa” afferma senza esitazioni l’editoriale del Los Angeles Times. Pur osservando che la morte di Bin Laden non porrà fine al terrorismo né sgomina Al Qaida, il Lat scrive che il mondo è un posto migliore e più sicuro dopo la sua morte.

Time Magazine lancia la domanda che si fanno tutti: “Perché è stato seppellito in mare così in fretta?” La tradizione islamica vuole che il corpo del defunto sia sepolto entro 24 ore, ha spiegato un funzionario Usa.
Perché in mare? Perché sarebbe stato difficile trovare un paese “disposto ad accettare i resti del terrorista più ricercato del mondo”. Corre voce che gli Usa l’abbiano chiesto all’Arabia Saudita, che avrebbe rifiutato. Per di più, si sospetta che si volesse evitare di avere una tomba che diventasse un luogo di culto per i suoi seguaci. Per verificare che il corpo fosse di Bin Laden ed evitare accuse di falso, sarebbe stato prima condotto un test Dna.

Tra i titoli in evidenza sul Financial Times, il crollo del prezzo del petrolio subito dopo la notizia del’uccisione.  Soffermandosi sugli effetti per i mercati finanziari, Mohamed El  Erian (Pimco) dice al Ft che questo evento potrebbe abbassare i premi di rischio.

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