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Questo articolo è stato pubblicato il 24 maggio 2011 alle ore 16:35.

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A un certo punto dall'ammiraglia arriva un urlo:"Arrivano quelli dell'Astana!". Dato che l'orgoglio del ciclista della domenica è smisurato, cerchi di raddrizzarti mentre aspetti che le loro maglie giallocelesti ti raggiungano e ti passino via con la leggerezza di una farfalla e fai di tutto per non far vedere che invece stai schiattando. Quando mi rimontano non sembra che vadano neanche troppo forte: chiacchierano come tre comari di fronte a cappuccino e brioche. Mi chiedo se non stiano veramente andando a farsi un giretto al bar e non provo neppure a star loro dietro perché sono già a tutta da un bel pezzo. Poco più avanti, quando la strada spiana e dà finalmente un po' di tregua spunta il quarto Astana: dalla macchina mi urlano che è Roman Kreuziger, la maglia bianca, il migliore dei giovani al Giro. Non so cosa mi scatti in testa, ma di colpo ammattisco, raschio in fondo al barile le forze residue, scatto e mi metto alla sua ruota. Il cuore pompa all'impazzata, i polpacci ardono, scorgo il contachilometri che segna 35 chilometri all'ora, e siamo pur sempre in salita! È il mio piccolo momento di gloria, sfrutto il "passaggio", raggiungo i due compagni che viaggiavano più avanti. Dalla macchina giurano pure di avermi visto fare le ruota come i pavoni ma dura poco, sì e no 300 metri. Poi la strada si impenna di nuovo per il finale, lui continua con quel passo e io rimbalzo dietro. Meno male che il traguardo è giusto dietro la curva.

Arriviamo un po' tutti alla spicciolata e lo staff ci festeggia come eroi, sotto lo sguardo interrogativo dei tifosi che già si pregustano lo spettacolo del giorno successivo. Poco più in là stanno montando il palco delle premiazioni: meno male che sono soltanto all'inizio altrimenti forse ci avrebbero issato lì, con tanto di miss e champagne! E meno male che il ristorante è a due passi così che raggiungerlo è uno scherzo. La truppa ride, scherza e soprattutto mangia e beve senza risparmiarsi. Ai tavoli a fianco siedono i corridori di una squadre vera, di fronte a loro pasta all'olio, fettina ai ferri e insalata, forse anche scondita. E pensare che fino a qualche minuto prima li avevo pure invidiati!

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