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Questo articolo è stato pubblicato il 29 maggio 2011 alle ore 08:11.

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In complesso le condanne sono state 16, per Fiorani (1 anno e otto mesi), Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti (tre anni e un milione di multa ciascuno), due anni e otto mesi e 850mila euro di multa sia per il senatore del Pdl Luigi Grillo (l'uomo di raccordo con la politica) sia per l'immobiliarista Luigi Zunino. Per tutti gli altri imputati le condanne sono state di due mesi superiori alle richieste dei pm: un anno e otto mesi per gli imprenditori Marcello Dordoni, Giuseppe Ferrari Aggradi, Luigi Gallotta, per l'ex calciatore Giampiero Marini, Luigi Pacchiarini, Paolo Raimondi, Sergio Tamagni e Carlo Baietta, un anno e sei mesi per Bruno Bertagnoli. A loro carico confische per oltre 47 milioni di euro.
Due condanne anche per la legge sulla responsabilità penale delle persone giuridiche: la società Nuova Parva (del gruppo Zunino) e la Unipol hanno ricevuto sanzioni rispettivamente per 360mila e 900mila euro, ma per Unipol il colpo più grave sarà la confisca di 39,6 milioni di euro decisa dal tribunale.
Per Fiorani la pena inflitta è in continuazione con i tre anni e tre mesi già patteggiati nell'ambito della stessa inchiesta. I suoi avvocati, Michele Apicella e Carlo Cicorella non si sorprendono dell'esito del primo grado del giudizio: «È quello che ci aspettavamo – dicono –. Abbiamo fatto una scelta che evidentemente ha convinto il tribunale, raccontare la verità, e la pena è in linea con le richieste dei pm».
La sentenza in assoluto più pesante è stata quella inflitta a Francesco Ghioldi, avvocato svizzero e fiduciario, nonché prestanome di Gianpiero Fiorani in una serie di operazioni e di passaggi di denaro che dalla Svizzera veniva smistato in modo frenetico ai quattro angoli del mondo. Il reato contestato era quello di riciclaggio e la pena richiesta dalla pubblica accusa era di sei anni di reclusione: richiesta confermata dal collegio. Curiosa la bassa entità della multa a suo carico: solo seimila euro.
Con la sentenza di primo grado sulla fallita scalata ad Antonveneta, i giudici confermano (aggravandole in alcuni casi) le ricostruzioni compiute dalla procura di Milano sull'estate dei "furbetti del quartierino". Ma c'è un altro fronte ancora aperto. Sempre a Milano è in via di conclusione il processo sulla scalata di Unipol a Bnl. Alcuni degli imputati sono gli stessi già condannati ieri. Tra loro c'è Fazio, per il quale è stata chiesta una pena di tre anni e sei mesi di reclusione.
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LE DECISIONI

Giovanni Consorte
L'ex presidente di Unipol, Giovanni Consorte è stato condannato a 3 anni di reclusione e a un milione di multa dai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Milano. «Sono deluso - ha dichiarato - da una sentenza scritta sei anni fa».
Luigi Grillo
Il senatore del Pdl, Luigi Grillo, è stato condannato
a due anni e otto mesi
dai giudici del Tribunale
di Milano perché riconosciuto colpevole
di aggiotaggio in relazione alla fallita scalata alla
Banca Antonveneta.
Francesco Frasca
L'ex capo della vigilanza di Banca d'Italia è stato assolto. Si tratta di una sorpresa fino a un certo punto perché gli stessi pm il giorno in cui chiesero la condanna a 1 anno e 3 mesi erano apparsi molto dubbiosi sulle sue responsabilità.
LE TAPPE DELLA FALLITA SCALATA

17 GENNAIO 2005
La Banca Popolare di Lodi, allora guidata da Gianpiero Fiorani, annuncia di avere oltre il 2% di Banca Antonveneta, di cui gli olandesi di Abn Amro sono in quel momento i principali azionisti.
FEBBRAIO
La Bpl riceve il permesso della Banca d'Italia per salire fino al 15% in Antonveneta e successivamente fino al 29,9%.
APRILE
Fiorani e soci hanno in mano il 40% di Antonveneta (28% la sola Bpl) mentre gli olandesi sono fermi al 18%. Abn Amro lancia un'Opa sulla banca veneta a 25 euro per azione, un mese dopo sarà il turno della Lodi con il lancio di un'offerta pubblica di scambio a 26 euro. Le rispettive offerte saranno in seguito ulteriormente migliorate.
MAGGIO
Fiorani, Emilio Gnutti e altre persone sono indagate dalla Procura di Milano che ha aperto un fascicolo per aggiotaggio sulla scalata della Lodi, nel frattempo diventata Bpi, su Antonveneta.
LUGLIO
La magistratura di Milano sequestra le azioni Antonveneta in mano a Bpi e ai «concertisti». Nello stesso mese arrivano lo stop alle offerte Bpi da parte di Consob e successivamente di Banca d'Italia. Nel decreto di sequestro delle azioni si fa menzione ad alcune intercettazioni che coinvolgono Fiorani e l'allora Governatore di Bankitalia, Antonio Fazio. Secondo gli inquirenti Fazio avrebbe fornito informazioni privilegiate a Fiorani, in forza delle quali il numero uno della Bpl avrebbe utilizzato persone di sua fiducia per l'acquisto di azioni Antonveneta.
AGOSTO
Fiorani è interdetto dal gip Clementina Forleo. Il mese successivo si deimette da ad di Bpi.
SETTEMBRE
Si diffonde la notizia che Antonio Fazio, ormai ex governatore della Banca d'Italia, è indagato per la vicenda Antonveneta sin da agosto.
DICEMBRE
Gianpiero Fiorani viene arrestato.
GENNAIO 2006
A seguito dell'acquisto del 25,9% del capitale finora in mano alla Bpi, gli olandesi di Abn Amro acquistano il controllo di Antonveneta arrivando al 55,8%. Lanceranno poi l'Opa obbligatoria sull'intero flottante dell'istituto.

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