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Questo articolo è stato pubblicato il 05 giugno 2011 alle ore 08:14.

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Distinguo che suonano positivamente dalle parti del Pd e dell'Idv dove l'obiettivo è «deberlusconizzare» il referendum per portare alle urne anche il popolo del centro-destra. Per questo ieri, dal suo blog, Antonio Di Pietro, ha ribadito che i referendum «non sono elezioni politiche camuffate». Anche se non è passata inosservata la memoria difensiva dell'Esecutivo che, secondo l'ex pm, «è l'ultimo e disperato tentativo» di invalidare la consultazione, mentre il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, ha liquidato l'iniziativa come «l'ennesimo sabotaggio del governo».

Le posizioni dei partiti

Lega Nord Il vertice della Lega non ha preso una posizione ufficiale, lo farà domani. Ma alcuni esponenti di punta del Carroccio si sono già espressi. Il governatore Zaia dirà sì ai quesiti sull'acqua e a quello sul nucleare, il sindaco di Varese Fontana ha annunciato 2 sì sull'acqua

Popolo della libertà
Il partito sì è espresso, per bocca dello stesso Silvio Berlusconi, per la libertà di coscienza. Il Pdl ha anche presentato un'istanza davanti alla Consulta contro il quesito riformulato dalla Cassazione ritenendolo inammissibile

Udc
Il leader dell'Udc Pierferdinando Casini ha invitato gli elettori ad andare a votare. La sua linea non è univoca sui 4 quesiti: egli propone un sì sul legittimo impedimento, no ai quesiti sull'acqua e libertà di coscienza sul nucleare

Futuro e libertà
Fli ha lasciato libertà di coscienza ma il suo leader, Gianfranco Fini, ha sottolineato che «è giusto andare a votare». Fabio
Granata ha annunciato che voterà quattro sì, Italo Bocchino voterà no ai quesiti sull'acqua (come Della Vedova) e si asterrà sugli altri

Partito democratico
Il Pd è schierato ufficialmente su quattro sì. Ed è «impegnatissimo», come ha detto il segretario Bersani, a raggiungere il quorum. Ma c'è qualche voce fuori dal coro: Matteo Renzi e Sergio Chiamparino hanno annunciato due no sull'acqua

Italia dei valori
Il partito di Antonio Di Pietro è il principale artefice della campagna referendaria ed è compattissimo sui 4 sì. Il leader ieri è tornato a chiedere ai partiti di fare un passo indietro: «Credo che sui palchi delle manifestazioni di chiusura non dovrebbe esserci neppure un logo»

Sinistra e libertà
Nessun distinguo in Sinistra ecologia e libertà che voterà quattro sì. Il movimento di Nichi Vendola, per il quale il referendum sarà un plebiscito, ha però deciso di non chiudere la campagna referendaria con gli altri partiti

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