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Questo articolo è stato pubblicato il 09 giugno 2011 alle ore 16:40.

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La liberazione di Cesare Battisti, rilasciato per decisione dei giudici brasiliani, è la notizia che ha aperto stamattina i siti internet dei principali quotidiani francesi. In Francia l'ex terrorista dei Proletari armati contro il comunismo aveva vissuto anni di latitanza, protetto dalla dottrina Mitterrand, e in Francia si era sviluppato un movimento di solidarietà a suo favore, quando Parigi accettò la seconda richiesta di estradizione da parte dell'Italia.

«Brasile: Cesare Battisti ritrova la libertà», titolano in copertina Le Monde e Libération, con la foto dell'ex estremista italiano, camicia bianca e pantaloni chiari, che secondo il cronista dell'Afp "appare sereno" mentre saluta reporter e fotografi all'uscita della prigione d'alta sicurezza di Papuna. L'Italia "rigettata", sottolinea Le Monde, denuncia «un'ennesima umiliazione» per le vittime, dopo che la Corte suprema del Brasile ha detto no all'estradizione. Incarcerato vicino a Brasilia da quattro anni, Battisti è uscito di prigione a mezzanotte ora locale, quando da noi erano le 5 del mattino.

«La liberazione di questa figura degli ‘anni di piombo' degli anni ‘70 in Italia, dove è stato condannato per omicidio, mette senza dubbio un punto finale a una fuga di trent'anni, seguita da una battaglia giudiziaria e da una crisi diplomatica con Roma», scrive l'Afp, che ripercorre le tappe della lunga battaglia sull'estradizione di Battisti.

Adesso, Battisti «non ha nessuna intenzione di lasciare il Brasile», ha detto uno dei suoi avvocati difensori, aggiungendo che andrà subito a chiedere un visto da residente permanente. L'Italia lo reclamava dopo che, nel 1993, era stato condannato in contumacia all'ergastolo per quattro omicidi e complicità in omicidi alla fine degli anni '70, reati di cui egli "si dice innocente".

Le reazioni dell'Italia sono in evidenza, dall'umiliazione denunciata dal ministro della Gioventù Giorgia Meloni, alla «profonda amarezza» espressa nei comunicati di Silvio Berlusconi e del ministro degli Esteri Franco Frattini. Si ricorda che nel 2009 la Corte brasiliana aveva accettato di estradare Battisti, ma aveva lasciato l'ultima parola al presidente Lula. Il rifiuto di Lula di estradarlo «aveva provocato una crisi diplomatica tra Brasilia e Roma, che aveva richiamato il suo ambasciatore a Brasilia».

Le Figaro dà grande risalto alla vicenda sul suo sito web. Sotto la cronaca - «Cesare Battisti liberato dalla giustizia brasiliana» – un servizio intitolato «L'affaire Battisti, una battaglia diplomatica» torna su una vicenda che per molto tempo ha "avvelenato" le relazioni tra Roma e Parigi e poi tra Roma e Brasilia. Una faccenda "sempre altrettanto sensibile" sul piano diplomatico. Roma, infatti, intende contestare la decisione dei giudici brasiliani davanti alla Corte di giustizia internazionale dell'Aja.

Condannato in Italia nel 1981 e cinque mesi dopo evaso dal carcere, Battisti riparò in Francia. Nel 1982 si spostò in Messico. Nel 1990 tornò in Francia «solo paese dove era possibile un'esistenza ufficiale». Infatti, ricorda le Figaro, nel 1985 il presidente François Mitterrand si era impegnato a non estradare gli ex militanti dell'estrema sinistra italiana che avessero rotto con il loro passato. Battisti si lancia nella carriera di scrittore di polizieschi.

«Cesare Battisti è libero», apre il Nouvel Observateur, aggiungendo subito che l'Italia farà ricorso all'Aja. L'ex attivista di estrema sinistra, che da anni fuggiva la giustizia italiana, è ora " un uomo libero". E c'è "collera" in Italia. Sul sito di Les Echos, sotto il titolo "Liberazione di Battisti: Roma denuncia ‘l'ennesima umiliazione' delle vittime", viene dato spazio a una foto di Giorgia Meloni e alle sue dichiarazioni.
La Bbc pubblica la notizia del rigetto della richiesta di estradizione con una foto dei manifestanti a sostegno di Battisti davanti alla Corte suprema di Brasilia.

Tra i giornali spagnoli, El Mundo titola: «Il terrorista italiano Battisti recupera la libertà ed esce di carcere in Brasile»; El Pais: «La Corte suprema del Brasile ordina la scarcerazione di Battisti»; Abc.es: «Il Brasile libera un terrorista italiano che si rifiuta di estradare».

Il Washington Post pubblica un lancio Ap con la foto di una vecchietta (con un enorme sombrero in testa) che manifesta a favore di Battisti e il titolo: «La Corte suprema del Brasile respinge la richiesta d'estradizione dell'Italia, vota per liberare ex militante italiano». La Corte ha appoggiato la decisione presa in dicembre dall'allora presidente Luiz Ignacio Lula da Silva, poco prima di lasciare l'incarico, un atto che «fece arrabbiare l'Italia».

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