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Questo articolo è stato pubblicato il 17 giugno 2011 alle ore 15:21.

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Su Bini Smaghi sale tensione tra Parigi e Roma. Nella foto Lorenzo Bini Smaghi (Fotogramma)Su Bini Smaghi sale tensione tra Parigi e Roma. Nella foto Lorenzo Bini Smaghi (Fotogramma)

La nomina di Draghi avrebbe quindi come conseguenza la presenza di due italiani nella direzione della Bce, se Bini Smaghi non si dimettesse, “mentre la Francia non vi sarebbe più rappresentata”.
Come via d’uscita, è stata evocata la possibilità che Bini Smaghi succeda a Draghi alla testa della Banca d’Italia. Ma altri personaggi sono in lizza, tra cui Grilli e Saccomanni.
Le Figaro pubblica un flash Afp dal titolo: “Bce, l’Italia vuole la partenza di Smaghi”. A volere la partenza di Bini Smaghi, in effetti, è Parigi: desidera le sue dimissioni “per lasciare un seggio libero a un francese”.
Una Reuters ripresa dal sito di Les Echos e Nouvel Observateur – “Bce: Berlusconi preme su Bini Smaghi perché si dimetta” –  ricorda “l’accordo tacito” tra Parigi e Roma sulle dimissioni di Bini Smaghi. E aggiunge: “Anche se non ci sono regole sulla nazionalità dei membri del direttorio della Bce, diversi paesi della zona euro hanno fatto sapere che non accetterebbero la presenza di due membri italiani nell’istituzione monetaria”.
“Spinto a dimettersi, Bini Smaghi difende l’indipendenza della Bce”, titola ancora Les Echos, citando un’intervista rilasciata al Corriere della Sera “rilasciata prima che il capo del governo italiano gli chiedesse di dimettersi”. In un colloquio in Vaticano, giovedì, Bini Smaghi aveva evocato la figura di Tommaso Moro, protettore dei banchieri centrali, che “con la sua indipendenza di giudizio” seppe resistere alle pressioni di Enrico VIII finché fu costretto alle dimissioni, incarcerato e condannato a morte.
Nel suo discorso in Vaticano - segnala El Pais – Bini Smaghi ha sottolineato che la crisi greca “spinge il mondo politico a fare pressione sulla Bce perché estenda la scadenza dei titoli greci e l’accettazione di titoli che non danno le migliori garanzie”. La notizia d’agenzia parte però dal problema dimissioni: “Berlusconi chiede a Smaghi di dimettersi per far entrare un francese”.

Se ne parla anche negli Stati Uniti. Il Wall Street Journal titola: “L’Italia cerca di modificare il board della Banca centrale europea”.
Il governo italiano ha chiesto a Bini Smaghi di dimettersi “quasi due anni prima della fine dl mandato – precisa il Wsj – al fine di facilitare l’ascesa alla presidenza del connazionale Mario Draghi”
L’intervento, secondo il quotidiano statunitense, potrebbe scatenare un’altra “zuffa” tra governi nazionali e Bce sull’indipendenza della banca.
Quando Sarkozy annunciò il suo appoggio a Draghi, disse “chiaramente” che legava il suo sostegno al fatto di mettere il posto di Bini Smaghi a disposizione di un francese. Il problema è che, anche se è stato il governo italiano a nominare Bini Smaghi alla Bce, “Berlusconi non può costringerlo ad andarsene prima del termine del mandato nel 2013”.
L’impasse, secondo il Wsj, non dovrebbe però mettere a rischio l’arrivo di Draghi alla Bce: i ministri dell’eurozona lo hanno indicato come l’unico candidato per l’incarico e il via libera del vertice europeo, la prossima settimana, è considerato “una formalità”.
Tuttavia, è “senza precedenti” che un governo chieda a un membro della Bce di dimettersi. Berlusconi è stato criticato per avere fatto “un affronto” all’indipendenza della Bce.
Il Wsj indica un paio di soluzioni tra le varie possibili: Bini Smaghi potrebbe portare a termine il mandato e poi non essere sostituito da un italiano. Oppure potrebbe essere nominato governatore della banca d’Italia.
Un lancio Ap, pubblicato dal Washington Post e altri siti Usa, titola: “Premier italiano vuole che Bini Smaghi faccia spazio a Draghi al board della Banca centrale europea”.

L’agenzia Bloomberg, ripresa sul sito del San Francisco Chronicle, dedica alla vicenda un ampio servizio: “La successione di Draghi alla Bce aumenta la pressione su Bini Smaghi perché lasci”.
Nell’articolo si nota che la Francia rimarrebbe senza rappresentanza nel board della Bce se Bini Smaghi rimanesse, quando Draghi sostituirà il francese Trichet. “E’ completamente inopportuno che la Francia sollevi il problema in questo modo”, afferma Daniel Gros del Centro per gli studi europei. “Questo è un caso specifico, ma illustra come i politici considerano questa nomina e le funzioni della banca centrale”.
Il vicepresidente della Bce, Vitor Constancio, aveva sottolineato che il mandato dei membri del board “è una questione di legalità”.
Bini Smaghi viene citato come “potenziale candidato” a sostituire Draghi alla Banca d’Italia, oltre a Grilli e Saccomanni. “La nomina tocca a Berlusconi, anche se il presidente Giorgio Napolitano svolgerà un ruolo chiave e nominerà ufficialmente il nuovo governatore”.

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