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Questo articolo è stato pubblicato il 29 giugno 2011 alle ore 15:14.

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Nell'ennesima giornata di scontri e tensioni nel paese, nel giorno dello sciopero generale, la Grecia lancia un messaggio rassicurante ai mercati con il via libera del parlamento al nuovo pacchetto di misure di austerità. Si tratta di misure che hanno un valore complessivo di oltre 78 miliardi di euro: 28,4 miliardi in misure fiscali più 50 miliardi in privatizzazioni. Il piano è stato concordato dall'esecutivo del primo ministro George Papandreou con l'Unione Europea e l'Fmi che proprio a questi tagli avevano condizionato l'erogazione della quinta tranche del piano da 110 miliardi di euro.

La misura ha ottenuto più dei 151 voti su 300 necessari. Secondo i primi calcoli hanno votato a favore 155 parlamentari sui 300 mentre i pareri contrari sarebbero stati 138. I deputati hanno votato uno alla volta su appello nominale e la procedura di voto ha riservato poche sorprese. Fra queste si segnala quella di un deputato socialista che ha votato contro la sua stessa maggioranza. Si tratta del deputato socialista Panagiotis Kouroblis che è stato così espulso dal suo stesso partito. Nel giorno del voto più importante l'esecutivo guidato da George Papandreou ha visto così la sua maggioranza parlamentare ridursi ulteriormente da 155 a 154 su un totale di 300 seggi.

Il voto del dissidente socialista è stato tuttavia compensato da un voto a favore espresso da un collega della destra conservatrice che si é dissociato dalle indicazione del proprio partito. Quattro deputati dissidenti del partito conservatore hanno invece votato scheda bianca. Il Parlamento dovrà tornare a votare domani su un pacchetto di norme per attuare in concreto le misure di austerità varate oggi.

Incassato con soddisfazione il primo sì del Parlamento greco al pacchetto di misure di austerità (che arriva dopo che l'esecutivo ha superato lo scoglio del voto di fiducia della scorsa settimana ndr.), il ministro delle Finanze Vangelos Venizelos si dice certo di ottenere la maggioranza anche domani, quando si voteranno più nel dettaglio le misure di bilancio e le privatizzazioni. «Oggi abbiamo superato un importante gradino - dice - domani affronteremo il secondo e domenica sarò in grado di andare alla riunione dell'Eurogruppo con le prove della credibilità del mio paese».

Appreso del voto, il cancelliere tedesco Angela Merkel ha commentato: «È veramente un'ottima notizia». Il via libera, ha aggiunto Jens Weidmann, presidente della Bundesbank «è nell'interesse di tutti». Il voto espresso oggi dal Parlamento di Atene è un «importante passo avanti» verso la salvezza e il default. Ma per completare l'opera serve che il Parlamento approvi domani anche le misure destinate a realizzare il programma di risanamento. Lo hanno detto il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso e il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy. Con il voto - ha detto il presidente Eurogruppo Jean Claude Juncker - è stata «spianata» la strada per la concessione della quinta tranche del prestito alla Grecia.

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