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Questo articolo è stato pubblicato il 16 luglio 2011 alle ore 11:13.

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All'indomani del via libera della Giunta per le autorizzazioni della Camera alla richiesta di arresto nei suoi confronti, arriva una nuova tegola per Alfonso Papa, il deputato del Pdl coinvolto nell'inchiesta P4 (ecco il suo ritratto). La sezione disciplinare del Csm, dopo un'ora di camera di consiglio, ha infatti deciso di sospenderlo in via cautelativa dalle funzioni e dallo stipendio di magistrato.

Sulla vicenda di Alfonso Papa, Umberto Bossi oggi a Venezia si è detto «convinto che le manette non vanno messe mai se prima non facciamo il processo». «Se Papa ha commesso dei reati - ha aggiunto - paghi, ma non va bene mettergli le manette prima, quando ancora non sappiamo se quello che ha fatto è da galera o no». Per il Senatur, che ha parlato alla festa del Redentore dal ferry-boat della Lega, bisogna «ricordare il tempo di Craxi: farlo andare in galera uno non ancora condannato non è servito a nessuno, tranne a far andare in politica Di Pietro»

La decisione definitiva solo al termine del processo
Papa è già fuori ruolo dalla magistratura poichè in aspettativa per svolgere le funzioni di parlamentare. Con la decisione della sezione disciplinare del Csm se dovesse dimettersi da parlamentare non percepirà lo stipendio da magistrato. La decisione di sospenderlo in via definitiva sarà presa dal Csm solo all'esito del processo penale che lo vede coinvolto. Papa, che era presente con il suo legale, è stato audito dai membri dell'organo di autogoverno della magistratura.

Papa: pronto a lasciare il seggio se me lo chiede il partito
Ma il suo caso continua a tenere banco anche oggi e rischia di spaccare la maggioranza. Che mercoledì prossimo dovrà esprimersi sulla richiesta di arresto avanzata dalla procura di Napoli. L'ex magistrato si dice pronto, in una intervista a Repubblica, a lasciare il seggio alla Camera, se la richiesta arriverà dal suo partito. E se dovesse finire in prigione «sarà un'esperienza dolorosa e ingiustificata, ma la vivrò serenamente, consapevole della mia innocenza».

Berlusconi vuole salvarlo: se votiamo sì precedente pericoloso
Sull'esito del voto di mercoledì difficile fare previsioni anche se la bilancia pende al momento verso una "condanna" del deputato da parte dei suoi colleghi. Ieri il premier Silvio Berlusconi lo ha incontrato a Montecitorio e gli ha confermato la sua solidarietà. Non prima di aver avvisato i suoi sull'esigenza di tenere la linea garantista anche in Aula. «Noi - è il messaggio consegnato al Pdl - voteremo contro l'arresto perché non facciamo processi in Aula e non dobbiamo creare un precedente pericoloso di carcerazione preventiva».

La prima versione di Bossi: deve andare in galera
La Lega che in Giunta si è astenuta e nella serata di venerdì, con Bossi, si eraschierata su una posizione che sembrava non lasciare adito a dubbi: «Papa - aveva detto il Senatur prima di Venezia - deve andare in galera». Ora ha cambiato idea.

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