Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 18 luglio 2011 alle ore 10:45.

My24
(Fotogramma)(Fotogramma)

Verso la fase due del salvataggio
Don Verzè con la nuova struttura resterà alla presidenza, mentre come consiglieri sono stati scelti i nomi circolati in questi giorni: cioè il preside della facoltà di Medicina e Chirurgia dell'università Vita-Salute San Raffaele Massimo Clementi, l'ex-ministro e giurista Giovanni Maria Flick, il presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi, l'imprenditore Vittorio Malacalza e il docente dell'università Bocconi Maurizio Pini.

Mario Cal non è stato riconfermato alla vice-presidenza. Non è passata, insomma, la linea di Don Verzè, che puntava all'ingresso di almeno due dei suoi fedelissimi nel consiglio di amministrazione. Come direttore generale dovrebbe invece fare il suo ritorno Renato Botti, che aveva lasciato il San Raffaele per contrasti proprio con Cal.

Il nuovo Cda è il primo passo per la fase due del salvataggio, cioè l'ingresso in campo della Santa Sede, grazie all'iniezione di duecento milioni di euro da parte dello Ior, cioè la banca vaticana.

Una svolta per l'ospedale milanese?
È, dunque, una vera svolta per l'ospedale milanese in forte difficoltà? A dir la verità le sorti del San Raffaele non sembrano ancora in sicurezza. E i punti interrogativi sono presto detti. Il primo riguarda il tema del concordato in continuità, procedura concorsuale che era stata ormai decisa e approvata in accordo con le banche (tra i maggiori finanziatori Intesa Sanpaolo e UniCredit), gli advisor finanziari (il banchiere Arnaldo Borghesi), quelli legali (Marco Arato dello studio Bonelli Erede Pappalardo) e i consulenti tecnici (lo studio La Croce di Milano).

Il concordato in continuità sembrava l'unico modo, con il via libera del Tribunale di Milano, di congelare il pressing dei fornitori, che possono vantare già uno scaduto di una sessantina di milioni di euro. Proprio il commercialista Giovanni La Croce ha predisposto una relazione sulla fattibilità del concordato che verrà presentata lunedì alla Fondazione Monte Tabor.

Le prossime mosse della procura
Cosa faranno ora i nuovi consiglieri? La domanda sorge spontanea leggendo il comunicato diffuso dal Cda: «Il nuovo consiglio ha infatti necessità di poter operare una ricognizione degli effettivi dati aziendali e contabili della Fondazione e la valutazione di un piano di risanamento nell'interesse del grande progetto San Raffaele voluto dal fondatore Don Verzé». Poche parole difficili da interpretare ma che sembrano prendere tempo sul concordato, strada che non era mai piaciuta a Don Verzè e che questa settimana avrebbe dovuto essere depositato in Tribunale a Milano. Altro punto interrogativo riguarda le prossime mosse della Procura di Milano, che ha già acceso un faro sui conti dell'ospedale anche su pressione delle ingiunzioni di pagamento dei fornitori creditori per oltre 500 milioni. Prendere tempo in questo momento, accantonando la procedura di concordato, potrebbe risultare estremamente rischioso e preludio a un'istanza di fallimento.
ll suicidio di Mario Cal rende il quadro ancora più complesso oltreché drammatico.

Shopping24

Dai nostri archivi