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Questo articolo è stato pubblicato il 22 agosto 2011 alle ore 18:19.

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Pierluigi Bersani (Ansa)Pierluigi Bersani (Ansa)

La traccia è quella già scritta nella contromanovra presentata la scorsa settimana a cui affiancare anche la reintroduzione del reato di falso in bilancio cancellato dal governo Berlusconi. Così stasera Pierluigi Bersani cercherà di dettagliare meglio con i tecnici del Pd quei sette punti (dal prelievo una tantum sui capitali scudati alla tracciabilità dei pagamenti sopra i mille euro) per poi presentarsi mercoledì al confronto con le parti sociali. A loro i Democrats presenteranno quindi un decalogo: oltre ai sette punti e al ritorno del falso in bilancio, ci sarà, secondo quanto risulta al Sole24ore.com, anche un intervento sull'articolo 8 della manovra (che disciplina erga omnes la validità dei contratti aziendali o territoriali), in modo da salvaguardare l'ultimo accordo fatto dalle parti sociali, e un capitolo "giustizia" con qualche suggerimento per migliorare la macchina organizzativa.

Bersani: non si usino le pensioni per tappare i buchi
Quanto al balletto sulle pensioni Bersani fissa i paletti del suo partito. «Questa discussione è curiosa, noi ne abbiamo riformate e non abbiamo preclusioni a parlarne se si parla di farlo a vantaggio dei giovani. Ma non si possono usare le pensioni per chiudere il buco del giorno, ci sono altri posti dove prendere i soldi». Altra questione, afferma Bersani, «è se si vuole parlare di riforme ma lo si fa nel modo giusto e nel momento giusto».

Zoggia: Lega non credibile come paladina degli enti locali
Intanto, però, il Pd punta il dito sulle contraddizioni interne alla maggioranza. «Calderoli e la Lega tentano un disperato gioco di prestigio per svincolarsi da una manovra di cui sono pienamente responsabili - attacca Davide Zoggia, responsabile enti locali del Pd -. È il segno della disperazione di un partito che vede i suoi elettori in rivolta e cerca l'ultimo azzardo. La Lega è tra i principali responsabili del disastro in cui ci troviamo ma cerca di sfuggire alle proprie responsabilità».

Tra gli emendamenti il ritorno del falso in bilancio
Un metodo, quello del dialogo con tutti gli attori della partita attorno al decreto, che i Democrats hanno già sperimentato negli ultimi giorni. «La strada è quella indicata dalle sette proposte che abbiamo già presentato - spiega Francesco Boccia coordinatore delle commissioni economiche del gruppo del Pd alla Camera - salvo due-tre integrazioni che saranno oggetto di confronto». La principale, appunto, è quella del ritorno del falso in bilancio voluta dal segretario in persona con l'obiettivo «di rafforzare il civismo e l'etica» di una manovra che secondo il Pd è al momento «profondamente iniqua».

Il Terzo polo lavora alle modifiche
Anche il Terzo polo, sotto l'egida del leader dell'Api, Francesco Rutelli, sta definendo le sue proposte alternative alla manovra finanziaria. Che, tenuti fermi i saldi di bilancio, non sono basate su misure una tantum, ma su cinque punti principali: tagli sui capitoli della spesa per acquisti di beni e servizi e per erogazioni e "fondi perduti", dai cui proventi riequilibrare in modo selettivo carichi fiscali per le famiglie e le imprese; intervento immediato sulle pensioni di anzianità; pacchetto di misure di liberalizzazione, a partire dai servizi pubblici locali; piano di incentivo per il lavoro e l'impresa per i giovani; soppressione delle province.

Galletti (Udc): la manovra così com'è è invotabile e iniqua
Oggi pomeriggio poi riunione tecnica dell'Udc a Montecitorio. «La manovra, cosi com'è, non è votabile. Ha un nome e cognome, si chiama governo Berlusconi - ha detto il vicepresidente dei deputati centristi, Gianluca Galletti -. Ed è arrivata per precisa responsabilità di questo governo, che per anni ha ignorato la crisi economica facendo credere agli italiani che tutto andasse bene». Oggi, aggiunge, «ci troviamo a dover fare una manovra economica sotto emergenza ed è una manovra iniqua e ingiusta. Aspettiamo di vedere le proposte di governo e maggioranza, anche perchè cambiano di giorno in giorno. Ci auguriamo - conclude - che nel dibattito in commissione al Senato ci sia un pò di chiarezza». (Ce.Do.)

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