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Questo articolo è stato pubblicato il 30 agosto 2011 alle ore 12:50.

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Tangenti aree ex Falck, i pm vogliono sentire il responsabile delle Cooperative di BolognaTangenti aree ex Falck, i pm vogliono sentire il responsabile delle Cooperative di Bologna

Secondo i pm, infatti, Pasini, uno dei grandi accusatori del dimissionario esponente Pd, Filippo Penati, assieme al titolare della Caronte trasporti, Piero Di Caterina, avrebbe pagato fatture per operazioni inesistenti a società riconducibili alle cooperative per circa 2,5 milioni di euro e gli sarebbe stato poi chiesto un altro milione di euro. Luca Pasini, figlio del costruttore, infatti, ha messo a verbale davanti ai pm che Giordano Vimercati, ex braccio destro di Penati, presentò le cooperative nell'affare come la «parte romana del partito», che per i pm sarebbe stato finanziato illecitamente da Penati. Le cooperative poi, come spiega il gip Anna Magelli nella sua ordinanza, erano ancora in campo anche «nel giugno» scorso, quando l'allora assessore all'Edilizia di Sesto San Giovanni, Pasqualino Di Leva, «ha tentato di imporre le sue condizioni nell'ambito delle trattative allora in corso tra Bizzi (Davide, immobiliarista che nei mesi scorsi ha comprato l'area Falck, ndr), le cooperative e l'amministrazione comunale per la realizzazione del nuovo piano sull'area ex Falck».

Dopo che Penati finì il suo mandato di sindaco a Sesto nel 2001, ha messo a verbale Di Caterina, «per cercare di avere un interlocutore cercai di aprire un colloquio con il neoassessore Di Leva (...) mi disse apertamente che avremmo fatto insieme dei buoni affari». Le indagini della Guardia di Finanza di Milano hanno portato all'accertamento di 415 mila euro sui conti dell' ex assessore che sarebbero frutto di presunte mazzette.

Di Leva, in carcere da giovedì scorso e assistito dall'avvocato Giuseppe Vella, si è difeso nell'interrogatorio di garanzia davanti al gip producendo anche alcuni documenti che dimostrano che parte di quei soldi, 140 mila euro, li ha presi come anticipo della liquidazione per il suo lavoro all'Enel. Era Di Leva, secondo l'accusa, ad imporre agli imprenditori l'architetto Marco Magni per le pratiche edili. Anche quest'ultimo, accusato di corruzione e che avrebbe coi soldi delle tangenti creato un «tesoretto personale», è stato interrogato. Come ha spiegato il suo legale, l'avvocato Luigi Peronetti, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere «perchè non abbiamo ancora avuto accesso alle carte depositate», ma si è difeso con dichiarazioni spontanee.

Mentre il gip interrogava in carcere, i pm hanno ascoltato l'ex responsabile dello Sportello unico per l'edilizia, Nicoletta Sostaro, indagata per corruzione per aver preso, nell'ambito dei suoi stretti rapporti con Di Leva e Magni, una presunta tangente da 5 mila euro «in contanti» da Di Caterina. La ex funzionaria ha spiegato ai pm di aver preso quei soldi ma di averli subito restituiti. Intanto, i pm hanno nominato anche un architetto consulente urbanista che dovrà redigere una relazione sulle aree ex Falck e Marelli per chiarire se le scelte delle amministrazioni di Sesto hanno risposto o meno a logiche di sviluppo urbano. Presto poi potrebbe essere interrogato in Procura anche l'immobiliarista Luigi Zunino.

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