Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 31 agosto 2011 alle ore 06:36.

My24

Per evitare la super-Irpef invisa al premier, e l'Iva invisa al ministro dell'Economia, il Governo ha introdotto lunedì una misura che lascia perplessi. Dopo aver tentennato per anni prima di alzare gradualmente di qualche mese all'anno l'età pensionabile delle donne a partire dal 2016, il Governo innalza di fatto l'età pensionabile di alcuni individui di 6 anni da un giorno all'altro.
Ma anche questo provvedimento, come quello sull'età pensionabile delle donne (100 milioni nel 2017!), è irrilevante da un punto di vista macroeconomico: 500 milioni (lo 0,03% del Pil), e a partire dal 2013. La realtà dunque è che per settimane l'Italia ha dibattuto ferocemente su Irpef, Iva e pensioni, con titoli cubitali sulla "macelleria sociale", per cifre inferiori allo 0,1% del Pil.
A tutto questo si aggiunga che i numeri della manovra erano molto probabilmente gonfiati. Le entrate da giochi dovrebbero aumentare di 1,5 miliardi; il doppio della super-Irpef, ma sebbene l'imbroglio legalizzato dei giochi ricada notoriamente in massima parte sulle fasce più povere e indifese della popolazione, nessuno ha detto niente. Fortunatamente, la cifra, come già in passato, è completamente inattendibile, a detta dello stesso Servizio studi del Senato. Così come, sempre secondo il Servizio studi, saranno difficilmente realizzabili i tagli di 3 miliardi (erano 6 prima di Arcore) agli enti territoriali, e di 6 miliardi ai ministeri.
Già in agosto la manovra era dunque probabilmente sovrastimata; dopo Arcore mancano all'appello altri miliardi. La soluzione è sempre la stessa (e non solo di questo Governo, a onor del vero): inasprire la lotta all'evasione, anche se, come è noto, ci vogliono anni per vederne gli effetti, ammesso che funzioni.
Cosa si sarebbe dovuto fare? Distribuire i sacrifici più uniformemente, coinvolgendo tutte le categorie. Per una questione di equità, ma anche di marketing politico; il Governo deve poter mostrare che, nell'ora dell'emergenza, non ha avuto riguardi per nessuno. Ecco degli esempi concreti, e quantitativamente rilevanti, con gli effetti ipotetici e largamente approssimativi (alcuni ripresi da un mio articolo con Luigi Zingales sul Sole 24 Ore del 13 luglio 2011).
e Eliminare i sussidi alle imprese: 5 miliardi. Anche le imprese devono partecipare ai sacrifici; e il Governo ne guadagnerebbe in credibilità nel confronto con i sindacati. In ogni caso, i sussidi alle imprese sono inutili e dannosi, perché annebbiano lo spirito imprenditoriale e alimentano clientelismo e corruzione.
r Super-Irpef non deducibile sui redditi superiori a 90mila euro: 3 miliardi?
t Tagli progressivi alle 600mila pensioni superiori a 2mila euro al mese, soprattutto quelle non commisurate ai versamenti effettuati: 3 miliardi?
u Tagli progressivi agli stipendi pubblici più alti: 3 miliardi? (su un totale di 171 miliardi di spesa per stipendi). Sono consapevole che toccare pensioni e stipendi pubblici è rischiosissimo. L'unico modo per attenuare il rischio è non avere riguardi per nessuno, e intervenire anche in casi simbolicamente eclatanti. Il Governo ne guadagnerebbe enormemente in immagine, e ancora una volta aumenterebbe il proprio potere contrattuale con i sindacati. Per esempio, un libro che forse non piace a intellettuali e accademici, ma che riporta spesso fatti che non si possono ignorare, Sanguisughe di Mario Giordano, sarebbe sufficiente per una prima indicazione di pensioni senza alcuna giustificazione. Il Governo ha rimandato il taglio degli stipendi della politica ai risultati di una commissione di indagine sugli stipendi in Europa. Ma bastano pochi minuti su Google per rendersi conto di alcune anomalie italiane. Per fare due esempi, secondo i dati dell'European commission for the efficiency of justice, i giudici della Corte costituzionale sembrerebbero essere fra i meglio pagati d'Europa, e godono di una straordinaria progressione salariale, per cui hanno uno dei più alti rapporti rispetto allo stipendio di un Pm a inizio carriera. L'intera Banca d'Italia gode di una struttura salariale e pensionistica molto generosa, a tutti i livelli; per quanto personalmente nutra una sincera ammirazione per il governatore e il direttore generale attuali, non si può ignorare che, come riportato dalle stesse Considerazioni finali, i loro emolumenti sono rispettivamente il quadruplo e il triplo di quello del presidente della Fed.
i Eliminazione dell'esenzione fiscale della Chiesa. Introiti difficili da quantificare, ma anche in questo caso i simboli contano almeno quanto il cash.
o Privatizzazioni, incluse le maggiori aziende partecipate (Eni, Enel, Finmeccanica, Fintecna, Rai) e le fondazioni bancarie. Le privatizzazioni hanno probabilmente un effetto marginale sul disavanzo, perché scende la spesa per interessi, ma scendono anche le entrate da dividendi e tasse. Esse vanno comunque fatte, perché segnalano un cambiamento di rotta radicale, e tagliano il sottobosco ai confini tra politica ed economia che avvelena e corrompe l'azione del Governo e dell'opposizione. Ma vanno fatte subito, coinvolgendo dei private equity fund. L'obiezione frequente che questo non è il momento di privatizzare, perché le Borse sono deboli, non è valida: anche il valore di mercato dei titoli del debito pubblico è basso, questo è il momento di ritirarli (o di non emetterli) con il ricavato delle privatizzazioni.
roberto.perotti@unibocconi.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Shopping24

Dai nostri archivi