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Questo articolo è stato pubblicato il 04 settembre 2011 alle ore 15:41.

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Poi, fra il 2005 e il 2006 i tassi tornano al 5,25% dove resteranno fino al 2007. Ma ormai è troppo tardi. Nel 2007 esplodono le contraddizioni di mercato, nel 2008 fallisce Lehman e nel 2011, per arrivare ai giorni dell'anniversario, la politica fiscale e quella monetaria girano a vuoto. Il tasso di disoccupazione resta al 9,1%. «Il rischio di una nuova recessione è forte», dichiara l'economista Nouriel Roubini. Barry Bosworth ex consigliere economico di Jimmy Carter, economista a Harvard e ora alla Brookings Institution, osserva: «Non c'è dubbio che l'attacco di al-Qaida ha causato una reazione forse eccessiva della Fed, ma non possiamo ignorare anche le conseguenze delle guerre sulla politica fiscale. Sono le due cose che hanno contribuito alla crisi del 2007-2009, dalla quale non ci siamo ancora ripresi». Il rischio fiscale viene in effetti menzionato dalla Federal Reserve. Uno studio condotto dalla Brown University stima in 4mila miliardi di dollari il costo complessivo legato all'attacco dell'11 settembre fra guerre, assistenza, costi per la sicurezza (lo studio è sul sito www.costsofwar.org).

La manovra di austerità su cui non si è poi trovato il compromesso lo scorso agosto è guarda caso proprio pari a 4mila miliardi. «La mancanza di risorse dal punto di vista fiscale resta oggi il problema più serio», dichiara Cary Leahy, economista alla Decision Economics. E il futuro? Difficile. Ci vorrà una lunga convalescenza con altre contraddizioni che si accumulano: la politica di austerità per il rientro del disavanzo avrà effetti restrittivi proprio quando l'America è vicina al double dip. «Per assorbire queste contraddizioni ci vorranno forse dieci anni, nel frattempo la crescita sarà debole», aggiunge Leahy. I conti tornano, dunque. A dieci anni dal suo attacco bin Laden è morto. La sua macchina del terrore «è strategicamente distrutta», come ha detto il segretario al Pentagono Leon Panetta. Ma l'America resta appunto a metà del guado, con tutte le conseguenze del caso in termini di leadership, proprio su uno dei fronti centrali che Osama Bin Laden voleva colpire, quello economico.

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