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Questo articolo è stato pubblicato il 16 settembre 2011 alle ore 21:06.

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Berlusconi al telefono con Tarantini: ho la fila di ragazze. Ma Belen adesso è libera?Berlusconi al telefono con Tarantini: ho la fila di ragazze. Ma Belen adesso è libera?

B: Devo purtroppo partire per Milano, perché mi è successo un guaio su là devo essere domani mattina prestissimo e poi l'aereo c'è solo stasera quindi purtroppo ho cambiato tutti i programmi e parto per Milano. Se tu credi di poter arrivare qui adesso e che vi offro che so un gelato.
T: Sennò veniamo insieme a lei a Milano (ride). E poi, rivolgendosi alla escort Marysthell e ad altre donne propone: Andiamo a Milano, vi va? Con l'aereo con lui». Le sue interlocutrici rispondono di sì.
T: Va bene, se ci dà mezz'ora, il tempo di fare la valigia, veniamo.

Le ragazze sono foraggiatissime
In un'altra telefonata il premier sostiene che le ragazze che passavano la notte a palazzo Grazioli erano «foraggiatissime». La telefonata è del 17 ottobre 2010, alle 18.44 e a chiamare è il capo del governo. «Riferendosi alle ragazze che hanno trascorso la notte a palazzo Grazioli - riassume la Gdf - tra l'altro, sottolineava: 'guarda che hanno tutto per pagarsi tutto da sole queste qua eh', alludendo, evidentemente al fatto che era stato dato loro il necessario. Motivo per cui Tarantini non doveva sentirsi obbligato a corrispondere loro alcunché».
T: Si, ma stia tranquillo, presidente, non c'è problema.
B: Eh, vabbè, ma non...non...coso...perchè hanno...sono...sono foraggiatissime.

Tarantini: Berlusconi non sapeva che pagavo le ragazze
«Io ho voluto conoscere il presidente Berlusconi ed a tal fine mi sono sottoposto a spese notevoli per entrare in confidenza con lui e sapendo del suo interesse verso il genere femminile non ho fatto altro che accompagnare da lui ragazze che presentavo come mie amiche tacendogli che a volte le retribuivo». Sono le dichiarazioni di Gianpaolo Tarantini rese ai pm di Bari che lo hanno interrogato il 29 luglio 2009 nell'ambito dell'inchiesta sulle escort portate a casa del premier.
Tarantini inoltre ammette che «il ricorso alle prostitute ed alla cocaina si inserisce in un mio progetto teso a realizzare una rete di connivenze nel settore della Pubblica amministrazione perchè ho pensato - dice - che le ragazze e la cocaina fossero una chiave di accesso per il successo nella società».

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