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Questo articolo è stato pubblicato il 01 ottobre 2011 alle ore 15:30.

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Casini: si andrà al voto anticipato
Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, non crede che nel 2012 si terrà il referendum sulla legge elettorale nè crede all'ipotesi che questo Parlamento possa varare una nuova legge elettorale. «Si andrà al voto». Per Casini «una nuova legge elettorale deve essere in condizione di mettere insieme forze omogenee, non affastellare cose diverse pur di vincere. Il primo problema da risolvere è governare, il secondo problema è vincere. L'attuale legge elettorale favorisce invece ammucchiate non in grado di governare, come dimostrano i fallimenti di Prodi e Berlusconi.
Non andiamo avanti con le catastrofi di legislatura in legislatura».

Maroni: si faccia il referendum
«Sono rimasto impressionato dal numero di firme raccolte in così poco tempo: è un segnale forte che va ascoltato e penso che si debba procedere al referendum», ha dichiarato il ministro dell'Interno Roberto Maroni, Per Maroni se il Parlanento decidesse di riformare la legge elettorale, «dovrebbe riformarla nel senso del referendum».

Bianco: gli italiani vogliono cambiare questa brutta legge elettorale
Enzo Bianco, senatore e presidente dei Liberal Pd, condivide le dichiarazioni pronunciate del ministro Maroni, secondo il quale la riforma della legge elettorale in Parlamento deve andare nella direzione indicata dal referendum. «Il fatto che in poche settimane sono state raccolte oltre
un milione di firme, dimostra che gli italiani vogliono cambiare questa
brutta legge elettorale. A cambiarla -avverte Bianco- deve essere il
Parlamento. Una buona legge può farla solo il Parlamento». Se però nel Parlamento «dovessero prevalere i rinvii e gli attendismi, allora ben venga il referendum. Sono certo che raggiungeremo il quorum».

Rotondi: attenti al condizionamento di mafia e camorra
La legge elettorale si può anche cambiare ma bisogna fare molta attenzione. Per il ministro per l'attuazione del programma, Gianfranco Rotondi, «bisogna stare attenti alle sirene, che con il pretesto di un collegamento al territorio, invocano sistemi che non hanno giovato alla politica, tant'è che sono stati fatti referendum per cambiarli. Si pensi - spiega - ai collegi uninominali e alle preferenze che nel Sud fanno la festa delle camorre e delle mafie che così condizionano la scelta degli eletti».

Damiano: cambiare la legge elettorale prima del voto
«Io penso che non si possa andare a votare con questa legge elettorale e che essa vada cambiata prima, come ha ripetuto ieri il Capo dello Stato», ha sottolineato l'ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano. E in caso di governo istituzionale, «io sono favorevole a una guida Monti, piuttosto che ad una Montezemolo».

Briguglio: il voto di preferenza è più pulito delle liste bloccate
Per Carmelo Briguglio, vice presidente vicario dei deputati di Fli, «il voto di preferenza é molto più pulito delle liste bloccate e col voto ad personam non avremmo un Parlamento di nominati. Sembra paradossale ma non lo é: col voto ad personam non avremmo avuto le leggi ad personam. Questa é la verità. Napolitano riabilita questa modalità di voto con cui peraltro vengono elette le classi dirigenti del territorio, dagli oltre ottomila consigli comunali italiani, ai consigli regionali, agli eurodeputati». E propone una sua modifica al porcellum: preferenze per l'elezione di almeno due terzi dei parlamentari, soglia minima per avere il premio di maggioranza, non inferiore al 40%, riduzione del premio di maggioranza.

Avvenire: Mattarellum o Porcellum? Servono nuove regole per il voto
«Mattarellum e Porcellum? No, grazie. Errare é umano, perseverare é diabolico», scrive il direttore del giornale della Cei Avvenire, Marco Tarquinio, in un editoriale pubblicato oggi, a proposito del referendum per l'abolizione dell'attuale legge elettorale. Per Tarquinio, «servono nuove regole del voto. Ed é necessario farle bene, cioé in modo che torni a essere rispettato l'essenziale rapporto di fiducia (e di verifica) che deve legare gli eletti agli elettori». (N.Co.)

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