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Questo articolo è stato pubblicato il 15 ottobre 2011 alle ore 18:07.

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Scende la sera, gli scontri proseguono nelle vie limitrofe a piazza San Giovanni
Ora la piazza è sgombra, ma gli scontri non sono finiti. Sebbene in tono minore, si sono solo spostati, nella vicina via Merulana e a Piazza Vittorio. I teppisti hanno costruito delle barricate con dei cassonetti dati alle fiamme, devstando vetrine dei negozi e addirittura tentando di dare alle fiamme una pompa di benzina. E' solo l'ultimo capitolo degli scontri iniziati alle 14.30 di oggi da via Cavour, dove erano state incendiate auto e distrutte vetrine di negozi e banche. Su via Labicana, poi, uffici del ministero della Difesa sono andati distrutti dalle fiamme, tanto che il tetto dell'edificio è crollato. Sulla stessa via una bomba carta è stata lanciata nella ex sede dell'Agenzia delle entrate ed è stata devastata una sede dell'agenzia di lavoro internale Manpower.
Gli stessi manifestanti hanno cercato di isolare e cacciare i violenti, gridando loro «buffoni, non vi vogliamo». Senza però riuscirvi.

Centinaia di migliaia di euro di danni per gli esercizi commerciali
Secondo la Camera di Commercio di Roma, i danni agli esercizi commerciali della città ammonteranno a diverse centinaia di migliaia di euro: ad affermarlo è il presidente della Confcommercio Roma, Giuseppe Roscioli, secondo cui hanno subito danni «tutti gli esercizi della zona, non solo piazza san Giovanni o via Cavour, ma anche le vie limitrofe: tutti i negozi e ristoranti sono stati chiusi. Sicuramente danni per diverse centinaia di migliaia di euro - sostiene - considerato che oggi è sabato, il giorno clou della settimana».

Il giorno dell'indignazione globale
In questo 15 ottobre, eletto a giorno dell'indignazione globale, dalla Nuova Zelanda agli Stati Uniti - dove gli attivisti di Occupy Wall Street sono pronti a marciare verso Times Square - fino alla Bolivia e all'Albania, si stanno tenendo manifestazioni di protesta "United for Global Change" contro le cause e le conseguenze della crisi sono attese in 952 città di 82 Paesi.

Le reazioni, da Draghi ad Alfano e Bersani
Da Parigi, dove è impegnato al G20, il governatore di Bankitalia Mario Draghi "sostiene" la causa degli indignati: «Se la prendono con la finanza come capro espiatorio, ma li capisco».
«Oggi abbiamo una manifestazione di violenza inaccettabile», commenta il segretario del Pdl, Angelino Alfano riferendosi agli incidenti, aggiungendo che «il Paese per uscire dalla crisi ha bisogno di un governo che governi e di gente che, anzichè sfasciare le vetrine, costruisca opere e faccia cose buone per il bene dell'Italia e degli italiani».
Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconidice che «di questi indignati non mi stupirei che un giorno diventassero finanzieri e banchieri come è successo ai loro padri negli anni Settanta».
Ieri sera il segretario del Pd Pier Luigi Bersani aveva preso le distanze dal movimento degli indignati, definendolo «confuso, che avrebbe bisogno di una piattaforma seria. Ci vuole un po' di cautela - ha aggiunto da Firenze - e spero che domani il movimento non sia esposto a provocazioni».

Per seguire lo streaming live delle varie manifestazioni del mondo ci si può collegare al sito occupystreams.org

Indirizzi e tag per seguire le manifestazioni su Twitter
- hashtag per seguire gli aggiornamenti sulla manifestazione di Roma: #occupyrome #indignati#15ott
- L'indirizzo del movimento United for Global Change: twitter@15octobernet
- L'indirizzo di Occupy Wall Street: twitter@occupyWallSt
- L'indirizzo di Occupy Globally: twitter@OccupyGlobally
- Da Roma l'inviato del Sole 24 Ore Christian Rocca: twitter@christian rocca

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