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Questo articolo è stato pubblicato il 25 ottobre 2011 alle ore 22:40.
L'ultima modifica è del 25 ottobre 2011 alle ore 13:08.

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Governo in bilico. Bossi: se cade si va a elezioniGoverno in bilico. Bossi: se cade si va a elezioni

13.22 I vertici della Lega lasciano palazzo Grazioli
Lo stato maggiore della Lega (assente solo Umberto Bossi) ha da pochi minuti lasciato palazzo Grazioli dove, fin dalle 10,30 di questa mattina, si è tenuto un vertice di maggioranza. Senza rilasciare alcuna dichiarazione, sono usciti in auto i ministri Roberto Calderoli e Roberto Maroni e i capigruppo del Carroccio di Camera e Senato, Marco Reguzzoni e Federico Bricolo.

13.03 Bossi: no ai condoni
La Lega non è disposta a trattare sulla possibilità di fare dei condoni. A chi gli chiede se la Lega è disposta a trattare sui condoni, Bossi risponde con un secco «No».

13.01 Bossi: la lettera della Bce è stata una fucilata a Berlusconi
Umberto Bossi torna sulla lettera scritta dalla Bce e ribadisce che «chi fa quelle robe lì è un italiano» riferendosi implicitamente a Mario Draghi. «Hanno fucilato Berlusconi» ha aggiunto. «L'Europa che parla italiano dice addirittura che bisogna privatizzare le farmacie, che sono comunali. Belle stupidaggini...» ha concluso il Senatur.

12.53 Bossi: se alziamo a 67 anni la gente ci ammazza. Non faccio un favore ai tedeschi
«L'accordo sulle pensioni è difficile, molto difficile. Non è possibile andare a 67 anni. Non possiamo farlo. I 40 anni di contributi non vanno toccati». Così il leader della Lega Umberto Bossi, risponde ai giornalisti che gli chiedono se il governo stia trovando la quadra sulle pensioni: «Dipende dalla quadra- aggiunge - dipende da cosa vuol dire laquadra». «Posso trattare, ma fino a 67 anni non posso arrivare. Non posso toccare le pensioni che sono a posto e portarle a 67 anni per fare un piacere ai tedeschi", dice Bossi. «In Germania vanno in pensione a 67 anni- aggiunge- ma hanno un sistema pensionistico sballato. Il nostro è migliore».

12.49 Casini: ogni esitazione è letale
La dichiarazione del presidente della Repubblica «è un richiamo all'assunzione di una responsabilità forte». Lo sottolinea il leader dell'Udc,Pierferdinando Casini, che dice chiaro: «Il governo, se c'è, deve evitare ogni indugio e presentare a Bruxelles le riforme richieste, a partire da quella previdenziale». Si tratta infatti «di salvare l'Italia e ogni esitazione è letale».

12.45 Ue: sicuri che l'Italia risponderà a dubbi e incertezze
La Commissione europea è «persuasa che l'Italia risponderà adubbi e incertezze perché un'economia molto forte». Lo ha indicato la portavoce della Commissione europea in riferimento alla richiesta che entro mercoledì Silvio Berlusconi comunichi un pacchetto di decisioni per il rilancio della crescita. Questa, ha indicato la portavoce, é la posizione del presidente José Barroso.

12.23 Napolitano: premier traduca in atti decisioni annunciate ieri
«Per l'Italia è il momento di definire, in materia di sviluppo e di riforme strutturali, le "nuove decisioni di grande importanza" annunciate ieri nella dichiarazione ufficiale del Presidente del Consiglio». È quanto afferma, in una nota il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

11.56 Bossi: situazione pericolosa, si rischia la crisi. Non facciamo governi tecnici
Il ministro delle Riforme e leader della Lega Umberto Bossi si è detto convinto che sulla riforma delle pensioni su cui l'esecutivo non riesce a trovare un'intesa si rischia la crisi di governo. Interpellato dai giornalisti al suo arrivo a Montecitorio, mentre ministri e capigruppo del suo partito sono riuniti a palazzo Grazioli con Berlusconi e lo stato maggiore del Pdl, il Senatùr ha detto: «Stavolta la situazione è pericolosa». E alla domanda dei giornalisti se si rischia una crisi di governo, il ministro ha risposto: «Certo». «Noi non facciamo governi tecnici», ha aggiunto.


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