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Questo articolo è stato pubblicato il 13 novembre 2011 alle ore 08:30.
L'ultima modifica è del 13 novembre 2011 alle ore 08:44.

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Con quale maggioranza? Come Papademos, Monti dovrebbe presentare un programma e poi trovarsi una maggioranza, non vice versa. Il Pd e l'Udc gli hanno già garantito il sostegno, difficile immaginare che anche grosse fette del Pdl alla fine non lo votino. L'alternativa e' andare alla urne e molti parlamentari perderebbero posto e pensione. Monti ha il coltello dalla parte del manico e deve usarlo.

Con quale programma? Da bravo curatore, Monti non deve fare grandi programmi, ma il minimo delle misure urgenti per rimettere il Paese in grado di funzionare. Proprio perché tecnico il governo potrebbe permettersi di fare quelle riforme che i politici sanno necessarie, ma non vogliono fare per paura di perdere le elezioni. Cominciamo dall'eliminazione delle Province e l'accorpamento dei Comuni più piccoli. Proseguiamo poi con il taglio delle pensioni di anzianità e l'introduzione della pensione a 67 anni da subito, per uomini e donne. Per liberare il Paese dai famosi lacci e lacciuoli, il governo Monti dovrebbe liberalizzare le professioni ed abolire il contratto unico. Per liberare l'economia dalla corruzione della politica, Monti dovrebbe privatizzare le municipalizzate, le grandi imprese statali, ed espropriare le fondazioni bancarie, la moderna manomorta ecclesiastica che infetta di politica il mercato del credito e sperpera i nostri soldi. Con queste operazioni dovrebbe essere in grado di riportare il rapporto debito su Pil intorno al 100%, una cifra più gestibile. Per impedire poi che i governi futuri sperperino i sacrifici effettuati, come i governi dopo Ciampi sperperarono quelli del governo Ciampi, Monti dovrebbe inserire una legge che rende obbligatorio il pareggio di bilancio, come ha fatto la Spagna.

Monti è sempre stato un campione della concorrenza. Come tale deve ricostituire condizioni concorrenziali sul mercato televisivo. L'oligopolio esistente in questo mercato ha dominato e distorto il dibattito politico. Ricreando la concorrenza, Monti toglierebbe alla Sinistra la più grossa arma contro Berlusconi, forzando il dibattito ad essere sulle proposte e non sulle persone. Una semplice misura, non punitiva, per ristabilire le condizioni di concorrenza nel mercato televisivo, sarebbe introdurre un tetto massimo del 20% di pubblicità per ciascun gruppo, sia esso la Rai, Mediaset, o chiunque altro, tetto che andrebbe calcolato sommando tutti i mezzi di comunicazione di un gruppo (siano essi giornali, televisioni, o internet).

Il governo dovrebbe poi lasciare che si svolga il referendum sulla legge elettorale, impegnandosi a rispettarne l'esito. Dopo di che Monti potrebbe ritirarsi come Cincinnato, consapevole di aver salvato la Patria.

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