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Questo articolo è stato pubblicato il 24 novembre 2011 alle ore 06:37.

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Ecco, su questo pacchetto ieri Monti ha chiesto e incassato il sì di Gianfranco Fini e Renato Schifani: «C'è la necessità di percorsi parlamentari agevoli, condivisi e veloci – hanno scritto in una nota i due presidenti – compresa la riforma costituzionale sul pareggio di bilancio». Dunque, si accelera su tutti i fronti. E con la promessa di seguire ritmi da centometrista che Monti si presenta oggi da Sarkozy e Merkel anche se il vertice si presenta un po' meno squilibrato ai danni dell'Italia. Sia la Francia che la Germania, infatti, cominciano ad accusare colpi in casa propria: come l'avvertimento dall'agenzia di rating Fitch che, dopo Moody's, ieri ha paventato la perdita della tripla A per i francesi. E come la Merkel che andrà al summit dopo un'asta dei Bund che il mercato non ha coperto per metà, cioè 3,9 miliardi su 6 complessivi. Un fatto che molti leggono come il primo segnale di scricchiolio per la Germania, percepita dai mercati – anche lei e per la prima volta – dentro il rischio-euro.
Non sarà più solo la debolezza dell'Italia – certamente la più esposta – ma anche i rischi di Francia e Germania a essere oggetto di un incontro che avrà tra i temi, oltre le due aste italiane, la questione dell'operatività del Fondo salva-Stati (Efsf) che è ancora al palo, le modifiche ai Trattati e il processo di integrazione ma soprattutto i capitoli più scottanti per la Germania: ruolo della Bce come prestatore di ultima istanza ed eurobond su cui ieri il presidente della Commissione Barroso ha molto insistito. Temi degli appuntamenti decisivi dell'Eurogruppo – il 29 – e del Consiglio europeo del 9 dicembre, data in cui si aspettano decisioni di svolta per rassicurare i mercati. A questo secondo appuntamento il premier conta di presentarsi con la cura-Monti già approdata in Parlamento.
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Gli interventi urgenti Ritorno dell'Ici sulla prima casa
In cima alla lista degli interventi del nuovo governo c'è la rimozione di quell'«anomalia» tutta italiana che vede la prima casa esentata da qualsiasi forma di esenzione. La soluzione a cui si sta pensando prevede il ritorno dell'Ici sulla prima casa inglobandola nella nuova imposta municipale (Imu) che dovrebbe partire dal 2014 ma che potrebbe essere anticipata al 2012. Questo intervento dovrebbe essere abbinato a una rivalutazione delle rendite catastali che le avvicini almeno parzialmente al valore di mercato
La riforma delle pensioni
Il Governo punta su un intervento «sistemico» che prevede, come minimo, il passaggio per tutti i lavoratori al calcolo contributivo da gennaio, con l'introduzione del requisito flessibile 63-70 anni per il pensionamento. Al vaglio tecnico anche l'anticipo al 2012 dell'aggancio alla speranza di vita e l'anticipo, sempre al 2012, della scalettatura per elevare l'età di pensionamento delle donne del settore privato (scatterà a 65 anni, a gennaio, per quelle pubbliche). Dopo il «via libera» sulle pensioni, arriveranno gli interventi sul mercato del lavoro, partendo dai Ddl Ichino sulla flexsecurity
Sgravi fiscali per le imprese
In attesa della riforma complessiva che arriverà con l'approvazione (prima) e l'attuazione (poi) della delega fiscale e assistenziale l'esecutivo Monti proverà comunque a dare un segnale di attenzione a famiglie e imprese sul livello della pressione tributaria. Si lavora infatti a un alleggerimento dell'Irpef e della tassazione delle aziende. Sul tavolo c'è la proposta contenuta nel manifesto delle imprese di fine settembre di raddoppiare gli importi forfettari della deduzione per cuneo fiscale, in quel caso finanziata con una patrimoniale dell'1,5 per mille sui patrimoni oltre 1,5 milioni di euro

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