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Questo articolo è stato pubblicato il 12 dicembre 2011 alle ore 17:40.

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Prima di trasformarsi in una crisi dell'Unione europea, scrive il Guardian, il summit di Bruxelles doveva risolvere la crisi dell'euro. Quel compito lo ha svolto "malamente". L'intesa ha mancato di sistemare le "falle strutturali" che minacciano di distruggere l'euro. Anzi, in molti casi, l'accordo potrebbe peggiorare quelle falle. Il meglio che ora si può sperare, secondo il Guardian, è che la Bce tamponi le crepe fino al vertice di marzo. Il peggio che si può "realisticamente" immaginare è "spaventoso". "E usare il veto non proteggerà david Cameron né la Gran Bretagna da danni economici.

"Il nuovo accordo fiscale offre speranze, ma non garanzie", è il titolo di un commento di Hamish McRae sull'Independent. Finora l'attenzione si è concentrata sulla rottura tra Europa e Gran Bretagna, esordisce l'opinionista. Adesso, l'attenzione si sposta su una questione più ampia: "La sopravvivenza stessa dell'euro".

Il nuovo patto fiscale "è un'idea utile" e darà più credibilità dei precedenti, riconosce l'Independent. "Ma il problema immediato non è il lassismo finanziario dei governi", poiché stanno "stringendo come pazzi". Ma Italia e Spagna sono "sul filo del rasoio" e nessuno sa se riusciranno a raccogliere fondi a un tasso accettabile.

Inoltre, l'austerità provocherà grande sofferenza sociale ed economica. L'eurozona andrà in recessione. "Italia e Spagna possono riguadagnare competitività attraverso l'austerità?", si domanda l'opinionista. "In teoria sì, ma in pratica sarà estremamente difficile".

L'Independent mostra un po' più di ottimismo per il sistema bancario. Mario Draghi, presidente della Bce, "ha dimostrato che la banca, se necessario, pomperà abbastanza soldi nel sistema bancario per farlo andare avanti". Ciò non fermerà la recessione, ma eviterà "un crollo catastrofico" dell'economia europea.

"Sarà abbastanza?" è l'interrogativo dei leader Ue messo in evidenza dal Times di Londra, mentre infuria la polemica sullo "splendido isolamento" della Gran Bretagna. Da un sondaggio pubblicato dal Times risulta che il 57% dei britannici approva la decisione di Cameron di porre il veto sulla revisione dei trattati Ue. Ma la Commissione europea ha avvertito che il veto "non salverà la City" dalle nuove regole Ue e gli umori potrebbero cambiare.

Particolarmente dure le critiche all'accordo europeo da parte del Telegraph. "No, in realtà non sono arrabbiati con noi perché ci siamo opposti al nuovo trattato per l'unione fiscale", scrive Boris Johnston. La ragione per cui "i fratelli e le sorelle" d'Europa sono "cronicamente" arrabbiati con i britannici è che "abbiamo dimostrato di avere completamente ragione sull'euro". Per più di 20 anni, hanno detto che l'unione monetaria non può funzionare senza unione politica – e un'unione politica "non è democraticamente possibile".

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