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Questo articolo è stato pubblicato il 12 dicembre 2011 alle ore 17:40.

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In Italia e in Grecia, osserva ancora il Telegraph, "leader democratici sono stati deposti nella speranza di placare i mercati e salvare l'euro. E ciò che rende i leader dei Paesi dell'eurozona ancora più furibondi è che questo non sembra funzionare".

Sempre sul Telegraph, Ambrose Evans-Pritchard tira in ballo l'hooverismo ed evoca la Grande Depressione che il presidente Usa Herbert Hoover non seppe affrontare. "Il teutonico summit della Merkel racchiude l'hooverismo nel trattato Ue", è il titolo della sua analisi. Il vertice di Bruxelles, secondo l'opinionista, ha sancito un esito da anni '30 per l'Europa, radicando le politiche "recessive" della Germania, senza offrire una convincente via d'uscita dalla crisi.

Nell'intervista a Le Monde, il presidente francese Sarkozy dà la sua interpretazione del tutto diversa dell'accordo Ue. "Il vertice di Bruxelles crea le condizioni per uscire dalla crisi", titola il quotidiano.

Pur astenendosi dal dire che il rischio di esplosione dell'Europa è totalmente sventato, Sarkozy vuole essere incoraggiante: "Abbiamo fatto tutto quello che era possibile fare…Il vertice segna una tappa decisiva verso l'integrazione europea. A questo titolo, crea le condizioni per il rimbalzo e l'uscita dalla crisi".

"L'euro è al cuore dell'Europa. Se esplode, l'Europa non resisterà", afferma Sarkozy, sottolineando che è stato necessario riparare in piena crisi le insufficienze dell'euro al momento della sua creazione. "Niente era stato previsto per la convergenza economica dei Paesi membri dell'euro", dice. "E poi, alcuni Pesi sono stati accolti in seno alla zona euro quando non erano ancora preparati. Questo ha avuto come conseguenza di rendere più fragile tutto il sistema, come una pillola avvelenata, a causa dell'interdipendenza delle reti bancarie e finanziarie. Questi Paesi hanno dovuto imporre ai loro popoli sofferenze che non si aspettavano".
Sarkozy enfatizza che "è un'altra Europa che sta nascendo, quella della zona euro, dove le parole d'ordine saranno convergenza delle economie, delle regole di bilancio, della fiscalità".

Il presidente francese nega un trasferimento della sovranità, parla di "condivisione della sovranità da parte di governi democraticamente eletti" e respinge il linguaggio guerriero del nazionalismo di un tempo. "Quelli che cercano di alimentare la germanofobia, si screditano".

Les Echos riconosce che il nuovo trattato non toglie i dubbi, pur parlando di "tappa decisiva nella storia dell'Europa". "Vent'anni dopo, gli europei rifondano Maastricht per ripristinare la fiducia", titola il quotidiano.
Con un trattato intergovernativo da cui il Regno Unito si è escluso, i 17 Paesi dell'euro e 9 loro partner si sono impegnati a "una stretta unione di bilancio". Ma sul piano dei meccanismi di solidarietà, il vertice non ha portato le risposte sperate dal presidente francese.

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