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Questo articolo è stato pubblicato il 15 dicembre 2011 alle ore 17:40.
L'ultima modifica è del 15 dicembre 2011 alle ore 10:40.

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Passera: sulle liberalizzazioni andremo fino in fondo
«Quello che abbiamo in mente lo porteremo in fondo» sul fronte delle liberalizzazioni, ha sottolineato il ministro dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture, Corrado Passera, intervenendo al convegno del Centro studi di Confindustria. «Tanti settori sono ancora ingessati», ha detto il ministro che, affrontando il capitolo delle liberalizzazioni, ha ringraziato «i tanti» che si sono resi disponibili, mentre «ringrazio un po' meno - ha detto - quelli che si sono messi di traverso».

Marcegaglia: inaccettabili le resistenze sulle liberalizzazioni
«Sono inaccettabili certe resistenze che ancora si vedono» sul fronte delle liberalizzazioni. A sottolinearlo con forza è il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, a margine del convegno del centro studi dell'associazione. «Chiedo al governo - ha poi sottolineato il numero uno degli industriali - di ripristinare le liberalizzazioni ipotizzate nel primo disegno sui farmacisti e sui tassisti».

Fini: indispensabile un ripensamento del welfare
Intanto il presidente della Camera Gianfranco Fini, nel suo intervento al convegno a Montecitorio "Bigh society e sussidiarietà", organizzato dal Forum P.A. ha sottolineato che un «ripensamento» del "welfare state" italiano è oramai «inevitabile», in considerazione da un lato dell'andamento demgrafico e dall'altra delle nuove politiche di finanza pubblica improntate al rigore e al pareggio di bilancio. A garanzia di «servizi essenziali» per le fasce più deboli.

Montezemolo: ora correttivi e crescita
«Quella di Monti - ha sotolineato Luca Cordero di Montezemolo, presidente Fondazione Telethon, ospite di Agorà su Rai Tre per la maratona Rai per la raccolta dei fondi per la ricerca sulle malattie rare - era una manovra assolutamente indispensabile per le condizioni in cui si trovava l'Italia. Se il Paese é in queste condizioni non é certo colpa di Marte, é frutto di una gestione di 15 -20 anni. Monti si é trovato in una situazione di grande emergenza e ha dovuto prendere decisioni importantissime. Ora però ha del tempo davanti per correggere qualcosa e affrontare la crescita. Ci vuole però un clima di coesione. Al Paese bisogna solo dire la verità».

Bocchino: presto ci sia un secondo tempo
Il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino, intervenendo questa mattina ad Agorà su Rai3, ha sottolineato come il governo Monti abbia «il vantaggio di non dovere inseguire il consenso elettorale e quindi la manovra che ci apprestiamo ad approvate non é stata viziata dai sondaggi. Chiaramente questo ha consentito all'esecutivo di chiedere sacrifici inevitabili, in alcuni casi molto duri, a tutti gli italiani». Il vicepresidente di Fli ha detto di aspettarsi che presto ci sia un secondo tempo all'insegna della crescita perché il decreto Salva-Italia, fatta salva la riforma delle pensioni, ha fatto poco sul tema delle liberalizzazione e pochissimo per giovani e donne che rappresentano un grande potenziale inutilizzato».

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