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Questo articolo è stato pubblicato il 03 gennaio 2012 alle ore 16:02.

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Belisario (Idv): basta far melina, il Parlamento decida
«Il modo migliore per non risolvere un problema è quello di creare una commissione. Si diceva così nella prima Repubblica e purtroppo vale ancora oggi. Infatti, la commissione Giovannini, magari per eventuali pressioni esterne, non è stata in grado di calcolare con precisione la media europea degli stipendi dei parlamentari. Nessuno può continuare
a fare melina», ha dichiarato il presidente del Gruppo Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario. «Concludere, dopo mesi di lavoro, che ci vuole più tempo per avere un quadro definitivo suona offensivo. Ci sono distorsioni che vanno subito eliminate se non si vogliono prendere in giro gli italiani, costretti a sostenere pesantissimi sacrifici». Belisario chiede di «tagliare radicalmente i costi della politica» approvando i disegni di legge targati Idv presentati in Parlamento, da troppo tempo fermi al palo.

Malan (Pdl): attueremo i risparmi sul costo del Senato
«Attueremo i risparmi sul costo del Senato (e sono certo che la Camera farà lo stesso) indipendentemente dai risultati della commissione Istat, in quanto questi sono molto lontani dall'essere utilizzabili, come la stessa commissione afferma. Del resto, in tutta questa legislatura l'abbiamo già fatto, in particolare sul trattamento economico dei senatori», ha sottolineato Lucio Malan, senatore del Pdl. «La relazione della cosiddetta commissione Giovannini è corretta - prosegue - benchè del tutto provvisoria. Le letture affrettate e grossolane che ne sono state fatte lo sono assai meno. In molte divulgazioni giornalistiche si dà per scontato che gli stipendi italiani siano i più alti, limitandosi a considerare gli importi delle indennità lorde. La legge che istituisce la commissione invece parla dei costi totali, che sono senza dubbio più bassi in Italia che in Germania e Francia. Basta fare l'addizione delle varie voci per scoprire che in questi due paesi ogni parlamentare costa parecchie migliaia di euro più che da noi. La commissione, proseguendo il suo lavoro analizzerà alcuni aspetti non ancora affrontati come gli oneri sociali dei collaboratori che negli altri paesi sono a carico dell'istituzione. Anche senza adeguare gli importi
assegnati per i collaboratori, in Italia assai più bassi, il solo accollare gli oneri a Senato e Camera costerebbe da 6 a 20 milioni in più all'anno». Per Malan andrà anche analizzata «la struttura dell'indennità lorda italiana, del tutto diversa, ad esempio, da quella tedesca, tant'è vero che in Germania i deputati, con un lordo di 4mila euro in meno, percepiscono 1.500 euro netti in più perchè, ad esempio non versano alcun contributo per il vitalizio, che peraltro maturano dopo un solo anno di mandato. Se un appunto va fatto alla commissione Giovannini è che delle 31 istituzioni di cui è stata chiamata ad analizzare i compensi, hanno raccolto i dati sono di Camera e Senato, e solo per gli eletti, non per i dipendenti».

Giro (Pdl) a Fini e Schifani: tutelate i parlamentari
Per Francesco Giro, deputato Pdl ed ex sottosegretario ai Beni culturali nel governo Berlusconi, è «caduto clamorosamente un bluff. I parlamentari italiani sono pagati meno rispetto ai loro colleghi francesi, tedeschi e inglesi». Per Giro, quindi, «cade clamorosamente allora il teorema della casta. Ai presidenti Schifani e Fini consiglio di leggersi
attentamente la relazione del presidente dell'Istat Giovannini che seppure
incompleta é chiarissima nei suoi contenuti e nelle sue conclusioni. Certamente l'onestà intellettuale dei presidenti di Camera e Senato non potrà non smascherare questo grande bluff, garantire il ruolo istituzionale e politico dei loro parlamentari e arrestare in questo modo la pericolosa deriva giacobina di chi vorrebbe tagliare oltre agli stipendi anche la
testa di deputati e senatori». Per Giro «il merito della relazione Giovannini
é finalmente quello di non confondere la voce "rimborso" per il rapporto fra eletti ed elettorì con quella "dei contributi ai collaboratori"».

Mussolini (pdl): affidiamo la commissione a Rizzo e Stella
Provocatoria la proposta della deputata del Pdl, Alessandra Mussolini: visto che «la Commissione Giovannini avrebbe difficoltà a far scattare la mannaia sui costi della politica italiana, suggerisco di affidare tale delicato compito a Rizzo e Stella (giornalisti del Corriere della Sera, ndr), ovviamente a titolo gratuito», che da tempo fanno «i conti in tasca alla classe politica». Per la deputata pidiellina «la Commissione Rizzo-Stella sarà capace di attuare gli auspicati tagli draconiani e rappresentare, anche in Europa, il punto di riferimento della equità e del rigore in politica».

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