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Questo articolo è stato pubblicato il 05 gennaio 2012 alle ore 06:36.

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La vera sfida sarà dunque sulla quota riservata al mercato, agli investitori istituzionali internazionali. Se si guarda alla tendenza degli ultimi mesi, i fondi statunitensi sono in ritirata dall'Europa. Ed è di pochi giorni fa la notizia che il fondo Usa Blackrock è sceso in UniCredit dal 4,2 all'1,7%. Crede che il prezzo a sconto possa attrarre nuovi investitori?
È vero che in generale i grandi investitori statunitensi negli ultimi mesi hanno accentuato l'attenzione al country-risk e hanno ridotto la loro presenza in Europa. Ma nel nostro capitale ci sono ancora importanti fondi Usa e anglosassoni. E molti altri hanno manifestato interesse a investire. Per quanto ci riguarda, io sono ottimista. Abbiamo un consorzio di collocamento composto dalle maggiori banche d'affari internazionali, che coprono E sono fiducioso che l'operazione si concluderà con successo.
Con l'aumento da 7,5 miliardi, superete i requisiti patrimoniali chiesti alle Sifi, quelli previsti da Basilea 3 e anche quelli più immediati chiesti dall'Eba che vuole un Core Tier del 9% per giugno 2012. O crede che l'Eba, come chiedono molte banche europee, ammorbidisca le sue richieste?
Non credo che le regole saranno cambiate. Anche se sarebbe auspicabile un'implementazione più graduale. Noi siamo a posto e possiamo aumentare i prestiti. Chi non ricapitalizza, e la sensazione è che in Europa siano in molti a resistere, starà nei parametri riducendo gli attivi. Con seri rischi di credit crunch.
L'Eba ha fissato i suoi criteri applicando una discussa regola sulla valutazione a mark-to-market dei titoli di Stato. In teoria, vale solo una tantum per gli stock detenuti al 30 settembre 2011. Ma molti temono che la regola venga riproposta con i prossimi stress test. Voi continuerete a comprare titoli di Stato italiani? Come utilizzerete la liquidità in arrivo dalla Bce?
La liquidità della Bce servirà in via prioritaria per riattivare in misura sensibile il credito a imprese e famiglie. Sui titoli di Stato, continueremo a fare quello che abbiamo fatto nel 2011 in occasione delle aste. Se necessario compreremo in asta, contribuiremo poi a collocare sul mercato. L'orientamento è di mantenere i volumi in portafoglio sui livelli attuali.
Con l'intervento della Bce, il problema del funding delle banche europee per il 2012 può dirsi definitivamente risolto?
Noi non abbiamo mai avuto problemi di liquidità neanche nel 2012. Ma è evidente che il massiccio intervento della Bce, con il fininanziamento illimitato a 3 anni all'1%, dà certezze sul funding all'intero sistema bancario europeo. E, quello che è più importante, il mercato sta iniziando a percepire che questo beneficio riporta serenità su tutti i titoli a scadenza entro i 2-3 anni. Anche i segnali che sono arrivati dalle aste dei titoli di Stato di fine anno vanno in questa direzione.

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