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Questo articolo è stato pubblicato il 17 gennaio 2012 alle ore 20:11.
L'ultima modifica è del 25 settembre 2014 alle ore 14:04.

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Com'è capitato in altri grandi casi di cronaca o nei momenti più bui della crisi economica o politica, il web si rivela il luogo delle reazioni, il posto in cui un fatto viene dibattuto, analizzato, digerito. Lo stesso Twitter, che fino a poco tempo fa sembrava imporsi come social network d'élite contrapposto al popolare Facebook, diventa piazza in cui l'hashtag #vadaabordocazzo (ciò che il comandante De Falco dice a Schettino nella telefonata diffusa oggi dai giornali) è il più popolare trending topic di giornata ovvero l'argomento più tuittato.

Il disastro della nave Costa Concordia suscita ironia, sarcasmo, battute, insulti: Francesco Schettino è la maschera italiana da deridere, il comandante De Falco l'eroe da elogiare. Su Facebook a Schettino si dà del «codardo e vigliacco», su Twitter prevale l'ironia «Ma venga qua lei, io sto al Giglio c'è qua anche il secondo; dobbiamo spostarci in 2 quando lei è uno solo?! A De Falco... #vadaabordocazzo». Dalla telefonata emergono due personaggi estremi: il coraggioso De Falco, troppo positivo, il vile Schettino troppo negativo. I social network senza filtrare alcunché restituiscono le reazioni di questa polarizzazione, e alcuni parlano di linciaggio di Schettino e esaltazione di De Falco («tutti salgono sul carro di De Falco» si legge in un altro tweet).

Ci sono altri messaggi, una minoranza, in cui ci si ribella al tweetshow: «Twitter impone la legge dei numeri. Ma #vadaabordocazzo secondo me è un hashtag non bello e poco opportuno rispetto a tragedia #Concordia» scrive il giornalista @tommasolabate. Chi riflette che i due personaggi così estremi non sono altro che due facce di un Paese che dà il suo meglio e il suo peggio nelle situazioni estreme. Qualcuno però suggerisce che la realtà non è la telefonata De Falco-Schettino: ognuno di noi è un po' l'uno un po' altro. Intanto qualcuno pensa a mettere la famosa frase della telefonata registrata come suoneria, qualcun altro già pensa a farne una maglietta, una Instant T-shirt, da vendere con un vestito etico: «Vai a bordo cazzo non è solo un ordine - scrive sul proprio sito Lipsia design - è una frase simbolo di chi, in questo Paese, non vuole arrendersi alle difficoltà». An. Man.

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