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Questo articolo è stato pubblicato il 21 gennaio 2012 alle ore 11:03.

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Costa non esclude altre deviazioni. È possibile che altri comandanti di navi della Costa Crociere abbiano deviato dalle rotte prestabilite, all'insaputa della compagnia, nella zona che ha interessato il naufragio della nave da crociera Costa Concordia.
Lo ha ammesso, in un'intervista al Financial Times pubblicata sulla prima pagina del quotidiano londinese, lo stesso amministratore delegato della Costa, Pier Luigi Foschi. «È possibile che lo abbiano fatto senza che lo sapessimo ed è quello che (il comandante della Concordia) ha fatto».

Chiesto maxi risarcimento. Costituito a Messina un comitato di ex naufraghi della Concordia che, con l'appoggio di Consumatori Associati, chiederà alla compagnia Costa almeno 500mila euro per ogni naufrago «perchè ognuno di loro ha subito dei danni materiali, ma soprattutto un danno psicologico grave e irreversibile». Lo rende noto l'avvocato Francesco Fiorillo, esperto di diritto della navigazione, che seguirà per l'associazione di consumatori le persone che hanno vissuto la terribile esperienza sulla Concordia. Portavoce del comitato sarà Giuseppe Lanzafame, ex marittimo che si trovava sulla nave e che per primo ha evidenziato i palesi errori del comandante Schettino. Lanzafame ha anche sottolineato l'impreparazione e la poca professionalità di molti membri dell'equipaggio che non avrebbero gestito in modo opportuno le operazioni di soccorso.

Schettino: «A bordo resto solo io». Sono le parole del comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, registrate in una comunicazione con la Capitaneria del porto di Livorno, intorno alle 23:45 della sera del naufragio davanti all'isola del Giglio. Schettino, rispondendo alle sollecitazioni dalla Capitaneria, rispondeva che, sul finire dell'evacuazione, restavano da mettere in salvo «ancora 200 o 300 persone», in parte passeggeri e in parte membri dell'equipaggio. Il comandante spiega di sorvegliare le operazioni dall'esterno della nave. E alla richiesta precisa su quanti ufficiali sarebbero poi ritornati a bordo, Schettino risponde: «a bordo resto solo io». Si svelerebbe così un'altra delle "bugie" a carico del comandante, comunque accusato dalla Procura di Grosseto di aver abbandonato la nave.

Bertolaso: «tragedia evitabile con 2 euro».«Possibile che un tratto di mare così trafficato come quello toscano sia attraversato da mezzi navali che nessuno segue, che nessuno monitora? Se il comandante fosse stato ai comandi di un aereo da turismo, sarebbe stato inseguito prima del disastro, non dopo, dalla voce di chi lo richiamava al rispetto delle norme sul volo. Chi va per mare conosce bene un sistema che oggi usano pure le barche a vela: l'Ais, segnale anticollisione (è disponibile anche sull'iPhone, grazie al programma '"marine traffic", costa 2 euro e dà tutte le indicazioni sulle navi in movimento con rotta e velocità». È quanto afferma l'ex capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, in una lettera pubblicata oggi dal Corriere della Sera.

Sull'isola il capo della protezone civile. Il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, nominato commissario delegato per l'emergenza legata al naufragio della nave Costa Concordia, è arrivato questa mattina all'isola del Giglio. Gabrielli sta presiedendo la riunione con il comitato consultivo per l'emergenza. Al termine, è previsto un'altra riunione, con il comitato tecnico-scientifico. Il commissario delegato fará il punto con le strutture e i soggetti coinvolti nella gestione dell'emergenza.

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