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Questo articolo è stato pubblicato il 22 gennaio 2012 alle ore 14:22.

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Non riterrebbe utile un accordo con la Svizzera sul modello di quello siglato da Germania e Regno Unito?
Le decisioni spettano alla politica. Si tratta di valutazioni molto complesse. Ma è comunque importante che ci sia uno sforzo, una continuità nelle progettualità, nelle modifiche, in ciò che si può fare per fronteggiare fenomeni che sottraggono risorse al Paese, soprattutto in un momento così delicato.

Lei faceva riferimento alla crisi finanziaria. La lotta all'evasione può portare al recupero di somme utilissime per le casse dello Stato. Ma c'è anche il fronte degli sprechi e degli sperperi della spesa pubblica.
Abbiamo acceso più di un faro in questa direzione. È una delle priorità che ci siamo dati. Ha poco senso contrastare l'evasione fiscale se poi le risorse recuperate sono fraudolentemente distolte dalle finalità pubbliche cui sono destinate. Per questa ragione, la lotta all'evasione da un lato, e il contrasto alle frodi sulla spesa pubblica dall'altro, sono le nostre principali sfide operative. Perseguiremo con tenacia gli illeciti impieghi di risorse pubbliche, poiché al pari dell'evasione fiscale, rappresentano un oltraggio intollerabile a quanti, lavorando onestamente e rispettando le regole, fanno il loro dovere di cittadini. Anche qui non siamo all'anno zero.

Che risultati ha prodotto in questo senso la vostra attività?
Nel 2011 abbiamo denunciato oltre 11.000 soggetti per aver percepito indebitamente oltre 600 milioni di euro di provvidenze pubbliche. E abbiamo anche individuato danni erariali per oltre 2 miliardi di euro, con frodi alla spesa sanitaria per 280 milioni di euro. Ma non dobbiamo fermarci a questi dati.

In che senso?
Le denunce dei finti ciechi che vanno a ritirare i soldi mensilmente, dei falsi invalidi e di tutte le forme via via più sofisticate di frode nei confronti dello Stato vanno messe "a sistema". Non devono rappresentare lo spot del giorno ma dovranno servire a costruire, anche sul fronte degli sprechi della spesa pubblica, qualcosa di strutturale che abbia la stessa valenza mediatica della lotta all''evasione per tutelare le entrate.

La sensazione è che negli enti locali si concentri parte importante dello spreco pubblico e delle truffe.
Non farei differenze tra centro e periferia. Cambiano le responsabilità, cambiano le dinamiche e per quanto riguarda la parte periferica si è già avviato anche un processo di collaborazione con gli enti locali. Il sindaco, la regione sono per noi anche dei punti di riferimento. Bisogna insistere, mettere a sistema e far capire che sul fronte della spesa si gioca la stessa battaglia con la stessa intensità data dall'acutezza della crisi.

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