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Questo articolo è stato pubblicato il 22 gennaio 2012 alle ore 15:05.

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Il capitolo lavoro: sull'articolo 18 non ci devono essere tabù
«Dobbiamo riformare il mercato del lavoro a favore dei giovani», ha poi detto Monti, «tutto si lega. Più agiamo su altre cose meno dobbiamo agire sul lavoro che però è quota molto grande dei costi delle imprese». «La semplificazione del mercato del lavoro, con la riduzione delle segmentazioni e una attenzione particolare ai giovani e al miglioramento qualitativo dell'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, sono obiettivi» da raggiungere.
Sullo scottante tema dell'articolo 18, il premier afferma di essere «contrario a trattative che assumano la forma di tabù. Ci deve essere apertura mentale totale dai tre lati del tavolo al quale ci si siede: governo e parti sociali». Ma il suo è un sostanziale «no comment»: l'appuntamento sulla questione è rimandato a domattina, quando il governo inizierà «un negoziato serio con i sindacati e le forze sociali». Pertanto, anche qui, nessuna anticipazione.

Sull'evasione non va alimentato un clima da caccia alle streghe
L'evasione fiscale «è un problema sacrosanto che deve non determinare un clima di caccia alle streghe, basato su sospetti, ma un serio contrasto con sanzioni se necessario. Nel contrasto all'evasione fiscale siamo andati alcuni gradini in su. Ci aspettiamo un gettito abbastanza rilevante dagli strumenti che abbiamo introdotto per un maggiore contrasto all'evasione», ha detto il premier.

Il governo dei poteri forti e delle banche? Critiche di una visione provinciale
In Italia c'è una visione «nebulosa e provinciale, lontani anni luce da ogni visione internazionale» del conflitto di interessi inteso come impossibilità per chi ha avuto incarichi privati di giungere a ruoli pubblici. Monti ha aggiunto che qualora un suo ministro si trovasse in una posizione di conflitto di interessi, «sarei io il primo a chiedergli di dimettersi». «Prima di diventare commissario europeo venivo da posizioni in alcuni Cda di banche o imprese», eppure da commissario ricorda di aver colpito imprese e banche. In Italia, rimarca ancora Monti sulla questione del conflitto di interessi ci sono «nebulose visceralfantasistiche».
Un altro fatto a dimostrare la natura del suo governo è che le stesse banche e assicurazioni «sono state molto molto turbate» dalle novità introdotte dal decreto di dicembre. «Non mi amareggia perché la mia storia personale avrà infinite debolezze ma non questa. Mi amareggia perché questa storia viene spesso fatta valere nei confronti dei miei colleghi di governo, che hanno lasciato posizioni di prestigio, di potere durevoli per venire su una barchetta che ora sembra navigare abbastanza, ma che non era neppure chiaro se poetesse essere varata. Mi disturba profondamente per loro questa concezione nebulosa dei conflitti di interesse. Se vedo che un mio ministro porta nella sua attività traccia di conflitto di interesse sarò io a chiedergli di dimettersi». Il riferimento di Lucia Annunziata era al ministro dello Sviluppo e delle Infrastrutture Corrado Passera.

Lo sguardo all'Europa: Eurobond probabili, ma non subito. Non mi piace criticare le agenzie di rating
E' molto probabile che l'Europa arriverà a dotarsi di «eurobond», ma di sicuro «non subito». Ho «speranze molto alte, con la certezza di non vederli subito, molto presto. Non sono sicuro che li vedremo entro la primavera del 2013», ha detto Monti. Che ha parlato anche delle agenzie di rating: «Non le ritengo perfette, ma sono l'unico leader - se posso dire così - europeo che non ha criticato. Come responsabile pro-tempore di un Paese che ha avuto un downgrading, sarebbe stato facile ma non costruttivo dare addosso alle agenzie di rating. Non mi piace tanto chi critica l'arbitro se perde la partita».

Le semplificazioni in agenda la prossima settimana
Varato il decreto concorrenza-infrastrutture e «avere la prossima settimana le semplificazioni vuol dire che la condizione delle imprese è destinata a migliorare: risparmieranno sui costi», ha poi detto Monti. Che però, sulla possibilità di nominare un commissario per accelerare i tempi delle pratiche non si pronuncia: «Mi piace un paese che corre in avanti ma l'abitudine che voglio seguire è quella di correre in avanti con decisioni, non con indiscrezioni sulle decisioni». Questo anche per difendersi da quelle che Monti ha definito «anticipazioni a volte selvagge».


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