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Questo articolo è stato pubblicato il 25 gennaio 2012 alle ore 17:47.

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Atti di criminalità è stato proprio il pretesto a cui l'esercito è ricorso per reprimere le manifestazioni nel corso dell'anno. Ha riscontrato più favore invece il rilascio, iniziato gli scorsi giorni e terminato sembra oggi, di 2mila civili detenuti nelle carceri militari. Tra questi anche il famoso blogger cristiano Michael Nabil, arrestato 10 mesi fa per aver rivolto dure critiche all'esercito nel suo blog. Ma non basta. L'Egitto vuole elezioni presidenziali al più presto. La grande illusione che l'esercito potesse veramente essere parte del popolo è sepolta. Ma anche senza i militari qualcuno avverte che la strada rischia di essere tutta in salita. Che Abdallah Nasser, commerciante, è convinto che la deriva islamista possa trascinare il paese in un periodo oscuro. «Dovrebbe esserci solo una bandiera. Nessuno dovrebbe avere segnali diversi , e invece ogni gruppo fa di tutto per distinguersi dagli altri. Attenzione ai fratelli musulmani; mostreranno il loro volto dopo, una volta consolidato il loro potere. Senza parlare dei salafiti, il loro nome sarebbe wahabiti. Hanno un'agenda diversa da quella che mostrano. La loro intolleranza verso chi non abbraccia il loro pensiero ci creerà non pochi problemi».

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