Il Sole 24 Ore
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29 gennaio 2012

Napolitano: Scalfaro esempio di coerenza e integrità. Il Papa: statista cattolico per il bene comune


Sono tanti i messaggi di cordoglio arrivati dal mondo politico per la scomparsa del presidente emerito della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, che si è spento a 93 anni a Roma. Il primo a stringersi alla famiglia del senatore a vita è stato il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che stamane si è recato nella casa romana di Scalfaro. «È con profonda commozione che rendo omaggio alla figura di Oscar Luigi Scalfaro nel momento della sua scomparsa, ricordando tutto quel che egli ha dato al servizio del Paese, e l'amicizia limpida e affettuosa che mi ha donato».
«È stato un protagonista della vita politica democratica nei decenni dell'Italia repubblicana, esempio di coerenza ideale e di integrità morale».

Napolitano in visita alla salma: per me era un amico
Scalfaro, ha detto Napolitano ai cronisti dopo la visita alla salma, «era un amico, entrò in politica prima di me avendo fatto parte della costituente, fu eletto nel 1946 e io entrai in Parlamento nel 1953. Ma siamo stati vicinissimi nel periodo in cui io ero presidente della Camera, Giovanni Spadolini presidente del Senato e lui presidente della Repubblica».

L'omaggio del Papa: statista cattolico per il bene comune
Anche Benedetto XVI ha voluto rendere omaggio al presidente emerito ricordando in lui illustre uomo cattolico di Stato», che «si adoperò per la promozione del bene comune e dei perenni valori etico-religiosi cristiani propri della tradizione storica e civile dell'Italia». Il Papa ha inviato alla figlia del presidente Scalfaro, Marianna, e al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, due telegrammi di condoglianze, a firma del segretario di Stato cardinale Tarcisio Bertone.

Monti: protagonista illustre della vita politica e istituzionale
Un messaggio commosso alla famiglia è arrivato poi dal premier Mario Monti. «Fu protagonista illustre della vita politica e istituzionale italiana ed esempio luminoso di coerenza ideale e di integrità morale», scrive il presidente del Consiglio.«Con il suo incessante impegno, contribuì fin dall'Assemblea Costituente alla nascita e alla crescita della nostra Repubblica. Negli incarichi di Governo, di presidente della Camera e di capo dello Stato, Oscar Luigi Scalfaro ha difeso costantemente i valori fondanti della Repubblica contenuti nella Carta Costituzionale, dandone testimonianza con la sua azione ed il suo rigore a tutti gli italiani, in partcolare ai giovani, invitando sempre a custodire gelosamente tali valori».

Fini: si è battuto per Italia più forte, democratica e unita
Per il presidente della Camera, Gianfranco Fini, «con Scalfaro scompare un protagonista della vita politica e istituzionale italiana la cui azione ha attraversato tutta la storia della Repubblica». «Uomo di profonde convinzioni - prosegue Fini - animato da un operoso rigore ideale, il presidente Scalfaro si è battuto convintamente per tutta la vita per l'affermazione degli ideali in cui credeva e per una Italia sempre più forte, democratica e unita».

Schifani: esempio insostituibile di senso civico
Anche il presidente del Senato, Renato Schifani, sottolinea «il vuoto nella politica e nelle istituzioni carico di tristezza» causato dalla sua scomparsa. «Per chi lo ha conosciuto - prosegue Schifani - per chi ha apprezzato nel corso degli anni il suo impegno a difesa della Costituzione, la ferita della sua scomparsa è particolarmente dolorosa. Scalfaro - aggiunge Schifani - ha caratterizzato con la sua esperienza e la sua dedizione alla cosa pubblica l'intera stagione dell'Italia repubblicana, fornendoci un esempio insostituibile di senso civico.

Bersani: non abbandoneremo le sue battaglie
Secondo il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, «i democratici oggi inchinano per lui le loro bandiere e ricordano soprattutto un grande presidente della Repubblica, che seppe guidare il nostro Paese in una delle sue stagioni più difficili e difese le istituzioni nel mezzo di una delle crisi più gravi. Lo fece con una decisione, una lucidità e un equilibrio impossibili da dimenticare.Verso di lui come italiani e come democratici abbiamo una riconoscenza infinita e un grande dovere: non abbandonare le sue battaglie, ricordando sempre che la nostra è la Costituzione più bella del mondo, e continuare a impegnarci per l'idea di Italia che ha prima costruito e poi difeso nel corso di tutta la sua vita».

Alfano: le sue scelte difficili non condivise da tutti
Ricorda Scalfaro anche il segretario del Pdl, Angelino Alfano: le sue scelte, dice, non sono state «condivise» da tutti, in molti casi, ma è stato uno dei «padri fondatori della nostra Costituzione» e questo è il momento del «cordoglio». «Scalfaro ha seguito un proprio percorso politico con determinazione e ha operato scelte difficili, da tutti non condivise, che hanno lasciato il segno in momenti complessi della vita della nostra Repubblica. Ma prima di tutte le valutazioni possibili e prima di ogni visione che possa avvicinarsi o meno agli obiettivi da lui perseguiti, resta fermo il sentimento di cordoglio per la scomparsa di uno dei protagonisti della storia d'Italia e di vicinanza ai suoi familiari nel momento difficile del dolore».

Casini: ha sempre difeso il Parlamento e le istituzioni
Il numero uno dell'Udc, Pierferdinando Casini, si stringe alla figlia di Scalfaro, Marianna, nel ricordo del presidente emerito «per lunghi anni appassionato militante e dirigente della Democrazia Cristiana, ministro, vice presidente e presidente della Camera dei deputati e poi presidente della Repubblica. Ha sempre difeso il Parlamento e la sua centralità, la magistratura e la sua autonomia e le Istituzioni dello Stato. Sulla sua opera bisognerà riflettere con la serenità che spesso è mancata nel valutare in particolare il suo settennato al Quirinale. Personalmente lo ricordo con grande amicizia».

Di Pietro: arbitro indipendente e punto di riferimento
Il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, ne ricorda il sostegno fondamentale negli anni di Mani Pulite. «Scalfaro è stato per noi, durante quell'inchiesta, un punto di riferimento e un monito. Ha saputo darci quel senso di garanzia che ci ha permesso di lavorare serenamente anche quando cercavano di fermarci. Da presidente della Repubblica è intervenuto spesso in difesa della magistratura ma, quando ha ritenuto non giusto qualche comportamento, non si è fatto scrupoli. È stato un arbitro e un uomo importante in tante fasi storiche del nostro Paese ed è stato fondamentale che fosse proprio lui in quegli anni ad assumere il ruolo di presidente della Repubblica».


29 gennaio 2012