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Questo articolo è stato pubblicato il 13 febbraio 2012 alle ore 17:04.
L'ultima modifica è del 13 febbraio 2012 alle ore 13:43.

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Le reazioni della politica
«La magistratura ha ristabilito la giustizia che fino ad oggi era stata negata. La condanna degli ex vertici dell'eternit di casal monferrato non restituirà le vittime ai propri familiari, ma lancia una speranza per il futuro e segna un importante precedente per la giurisprudenza». Lo afferma il presidente dell'italia dei valori, Antonio di Pietro.
Esprime soddisfazione anche Paolo Nerozzi, vicepresidente della commissione parlamentare d'inchiesta sugli incidenti e le morti sul lavoro: «La sentenza - afferma Nerozzi - richiama l'attenzione delle istituzioni e delle imprese sulla battaglia per la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori e spinge a fare di più in termini di vigilanza e prevenzione». E di verdetto storico parla infine Nichi Vendola: «La sentenza del processo eternit pronunciata oggi dal tribunale di torino ha qualcosa di storico e decisivo, non solo perché si é trattato del più grande processo penale in italia e nel mondo per le morti d'amianto, ma perché rappresenta finalmente un punto fermo di una battaglia che iniziata sindacalmente é divenuta coscienza civile».

La Cgil: decisione esemplare
«Un processo storico e una sentenza esemplare». Così il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, commenta la decisione del tribunale di Torino.

Il ministro della Sanità: sentenza storica
«È una sentenza che senza enfasi si può definire davvero storica, sia per gli aspetti sociali che per gli aspetti strettamente tecnico-giuridici». Lo afferma il ministro della Salute, Renato Balduzzi. È stata, sottolinea, «una battaglia comune, e ad essa si deve l'aver tenuto desto il problema, anche quando sembrava finire sottotraccia». Ma la battaglia contro l'amianto, prosegue Balduzzi, «non si chiude con una sentenza, sia pure esemplare, ma continua nell'attività amministrativa e nell'impegno delle istituzioni e dei cittadini, soprattutto nella consapevolezza da parte di ognuno che non si tratta di una battaglia locale, ma nazionale, anzi mondiale».

Il legale delle parti civili: decisione equilibrata
Una sentenza «equilibrata perché riconosce con chiarezza le responsabilità degli imputati e commina loro una pena notevole»: è il commento dell'avvocato Sergio Bonetto, legale che, nel processo Eternit, rappresenta il maggior numero di parti civili, tra le quali il comune di Cavagnolo. Tali responsabilità - aggiunge Bonetto - sono «la molla che ci ha tenuti attivi per tutti questi anni». Per il risarcimento dei danni - ha conclude Bonetto - vedremo in seguito, anche se c'è un ampio riconoscimento di quelli subiti da centinaia di persone».

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