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Questo articolo è stato pubblicato il 03 marzo 2012 alle ore 20:28.

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Ore 10,00. Il fronte più caldo è quello dei No Tav
Il terzo corteo, quello potenzialmente più caldo, in solidarietà con il movimento No Tav contro la linea ad Alta velocità Torino-Lione, partirà invece alle 15 da Piazzale Tiburtino, ai margini del centro, e raggiungerà Largo Preneste alla periferia est. Almeno un migliaio i partecipanti previsti. Le strade interessate saranno via Tiburtina, via dei Reti, via dello Scalo di San Lorenzo, piazza di Porta Maggiore, via Casilina, via Gallarate, via Casilina, piazza del Pigneto, via l'Aquila, piazzale Prenestino e via Prenestina. In questo caso saranno 22 le linee di bus deviate. Si temono tensioni dopo le proteste e le violenze degli ultimi giorni non solo in Piemonte, ma anche in altre regioni.

Ore 9,30. Quindici sindaci della Val di Susa annunciano una marcia contro i No Tav
Intanto quindici sindaci della Val di Susa hanno annunciato una marcia contro le violenze del movimento No Tav per il prossimo fine settimana. Per i sindaci ribelli, che marted' incontreranno il Governatore Roberto Cota, si stanno «distruggendo l'economia e il turismo della Valle».

Ore 9,15. Edili in piazza: alla Bocca della Verità il comizio finale
La manifestazione che ha preso il via è stata quella dei sindacati dei lavoratori edili, da piazza Bocca della Verità a via di San Gregorio, vicino all'Arco di Costantino, nel centro storico. Alla 14 sarà la volta del corteo contro il governo Monti organizzato da La Destra di Francesco Storace, che da piazza Esedra arriverà alla Bocca della Verità, sempre in pieno centro della capitale. Dove ci sarà il comizio finale del leader Francesco Storace. Non quello di donna Assunta Almirante, annunciato in serata dal suo ufficio stampa, e dopo poco annullato. Un annuncio che era stato a stretto giro bollato da Storace come «una balla di pessimo gusto»

Ore 9,00. Alemanno torna a chiedere una regolamentazione dei cortei
Alemanno è tornato a chiedere al governo una regolamentazione dei cortei. I tre cortei, sostiene il primo cittadino della Capitale, sono «il risultato della sentenza del Tar che ha annullato la nostra ordinanza per regolamentare le manifestazioni di piazza, un'ordinanza che ha garantito almeno quattro mesi di tregua per il traffico della nostra città». Per Alemanno è necessario «che il Governo e le autorità dello Stato pongano una seria regolamentazione per conciliare diritto a manifestare con diritto a circolare dei romani ». Stasera si farà «un bilancio di quanto Roma può soffrire del ritorno a una totale deregolamentazione del diritto a manifestare».

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