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Questo articolo è stato pubblicato il 14 marzo 2012 alle ore 08:22.
L'ultima modifica è del 14 marzo 2012 alle ore 09:05.

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Lorenza Lei, direttore generale della RaiLorenza Lei, direttore generale della Rai

A proposito, nel 2011 vi è stato una perdita di introiti pubblicitari non certo marginale...
Quando sono arrivata, a maggio, dalla previsione di 1.050 milioni del budget si era già scesi a 980 milioni e chiuderemo il bilancio con un fatturato pubblicitario intorno a quota 963 euro. Ciò nonostante chiuderemo il bilancio con un piccolo utile di qualche milione (forse quattro, ndr) dopo cinque anni di bilanci in perdita. Quest'anno speriamo di mantenere il livello della raccolta pubblicitaria grazie ai grandi eventi sportivi (Europei di calcio e Olimpiadi estive di Londra, ndr) e di chiudere sempre in pareggio.

Un pareggio, quello conseguito nel l'esercizio 2011, il cui bilancio dev'essere ancora approvato, dovuto a una riduzione di 82 milioni dei costi. Come si è articolata tale manovra?
Non abbiamo tanto usato la forbice, quanto modificato i modelli produttivi per contenere i costi, cercando sempre di valorizzare le energie interne. Costruendo noi, ad esempio, le scenografie dei programmi, avendo la nostra falegnameria e purtroppo non la nostra carpenteria. Lo stesso vale per i nostri costumisti. Abbiamo ridotti, da alcuni anni, anche i costi dei cachet per gli artisti. Non si è trattato solo di tagli ma di ottimizzazione dei costi di produzione nel mix di generi nel palinsesto, che hanno permesso anche la realizzazione di un programma come lo show di Fiorello, che è stato il principale evento televisivo degli ultimi anni. Così come abbiamo agito sulla logistica delle sedi Rai all'estero e messo in liquidazione Rai Corporation. A New York rimane un ufficio di corrispondenza e se ne aprirà uno a Washington. Sono state fatte scelte strategiche sulle sedi: l'importante è garantire il presidio informativo e avere un giornalista quale corrispondente che garantisca la qualità dell'informazione piuttosto che la sede di rappresentanza.

La Rai mantiene la leadership d'ascolto anche grazie al bouquet dei suoi canali digitali...
È un'offerta di 14 canali, tutta gratuita, la più ampia offerta free europea (si veda tabella, ndr). I canali nativi digitali raggiungono la leadership dei canali specializzati con il 6% di audience, un pubblico differenziato e mediamente giovane. Un risultato impensabile ancora nel 2009. Le reti specializzate sono complementari alle tre reti generaliste e, insieme, generano la completezza del servizio pubblico. Tutto per soli 30 centesimi al giorno (il valore quotidiano del 122 euro di canone annuo, ndr), un terzo del costo di una tazzina di caffé. Nel Piano industriale c'è la volontà di investire sui canali specializzati.

Il digitale terrestre ha comportato un investimento obbligato per il gruppo Rai. E cosa sarà di RaiWay e delle torri di trasmissione?
L'investimento sul digitale terrestre sarà di circa 500 milioni per la rete, interamente finanziato con mezzi propri, senza, ad esempio, l'aumento ad hoc del canone di cui ha goduto la Bbc ai tempi del lancio del digitale.
Quanto a RaiWay, Il Consiglio valuterà con l'azionista quale sia il modo migliore per valorizzarla: per ora non è stata presa alcuna decisione. Un'operazione come la cessione del 49% a Crown Castle non è più attuale. In ogni caso, la rete di 1.500 siti di proprietà (più circa altri mille in affitto, ndr) è un bene di tutti e costituisce un patrimonio strategico dalle enormi potenzialità anche per il Sistema Paese.

Quanto intende investire l'azienda nel progetto All News?
E' un progetto già predisposto: prevede l'integrazione di RaiNews24, di Televideo, della ex RaiItalia e delle redazioni web delle testate Rai. L'obiettivo è quello di incrementare la nostra competitività nell'offerta digitale multipiattaforma delle news. La testata all news fornirà tutta l'informazione regionale e internazionale, oltre che un supporto a tutte le testate Rai. Secondo il Piano industriale triennale prevede di investire circa 495 euro in tre anni e circa 615 in cinque.
Da aprile è previsto anche il riposizionamento editoriale del canale RaiSport1 con una connotazione dedicata alla informazione sportiva di flusso. RaiSport2 sarà dedicato a tutte le discipline sportive.

La Rai è seguita soprattutto da un pubblico molto anziano...
Dobbiamo trovare i giovani dove si trovano, con uno sforzo tecnologico ed editoriale dedicato a loro. La fortissima crescita di Rai.it e Rai.tv va nella giusta direzione. Da due settimane l'offerta Rai è disponibile anche sui tablet con un'applicazione gratuita. Resto convinta che il futuro sarà sull'offerta multipiattaforma. L'evoluzione sarà rapidissima. Il pubblico dei giovani è per Rai una priorità: loro sono i futuri cittadini.

IL PROFILO
Lorenza Lei, nata a Bologna nel 1960, è direttore generale della Rai dal 4 maggio 2011. In precedenza è stata, dal 2009 al 2011, vicedirettore generale per l'area produttiva e gestionale. Ancora prima, dal 2006 al 2009, è stata direttore della Direzione Risorse Televisive e, dal 2002 al 2006, Direttore dello staff del Direttore generale. Dal 2000 al 2002 è stata responsabile dell'Unità "Programmazione mezzi di produzione" di RaiUno, mentre dal 98 al 2000 ha lavorato alla struttura Rai Giubileo. Dal maggio 99 è assunta in Rai a tempo indeterminato.
Dal febbraio 2002 è docente alla Sapienza di Roma nel corso di laurea magistrale in Industria culturale e comunicazione digitale. Nell'ottobre 2010 ha ricevuto la medaglia d'oro del presidente della Repubblica.

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