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Questo articolo è stato pubblicato il 16 marzo 2012 alle ore 10:20.

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L'ultimo boccone amaro per il pubblico dei tifosi, che avrà ripercussioni e non verrà risolto senz'altro in breve termine, è la triste dipartita dei piloti italiani come titolari, alla quale si aggiunge un altro rinvio nel recupero di Kubica, il più simpatico dei candidati a un posto fisso in Ferrari, a causa di una riapertura della frattura alla tibia, uno dei tanti guai dell'incidente nel rally ligure di un anno fa. In ogni caso, l'Italia in Formula 1 ha ancora a sorpresa una "panchina" per Liuzzi alla HRT e per Fisichella alla Ferrari, pronti a subentrare in caso di estrema necessità o a seguito di cambi di strategia durante la stagione.

Sul fronte sponsor, pesano di più gli assenti che le novità: la fuga più vistosa è di AT&T che lascia Williams, mentre le notizie più curiose a riguardo della maggior parte dei team sono più concentrate su piccoli o grandi fornitori tecnici. Se Ferrari infatti accoglie un energy drink, i "bibitari" per eccellenza saranno testimonial di un sake giapponese, mentre passa quasi in sordina l'arrivo di un gigante come Microsoft in Lotus, che tuttavia non è title sponsor come lo è stato il grande colosso americano per il team di Grove, ma fa solo da technical supplier.
Il fornitore più importante del Circus, il gommista Pirelli, che ha ormai superato la fase dello svezzamento, potrà finalmente contare su una macchina più recente per i suoi test, la Renault R30 del 2010, mentre dal lato commerciale la grande firma della gomma italiana ha scelto di rispolverare lo storico marchio Cinturato per le due mescole da usarsi in caso di pista bagnata.

Buone notizie anche dal mondo dei videogiochi: resta ancora a lungo come publisher Codemasters, che nel 2012 estenderà la presenza del gioco ufficiale del circus a più piattaforme, anche mobili e online.
Per quanto riguarda le novità nelle risorse umane, dopo la perdita improvvisa nello scorso inverno di persone molto valide come Raniero Giannotti, storico fisioterapista della Toro Rosso, l'addio che pesa di più è quello di Patrick Head dalla Williams, ma d'altra parte il ritorno di Caughlan è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso nei suoi già difficili rapporti con Adam Parr. Ridimensionato anche il ruolo dello stesso Frank: a fine mese lascerà il suo posto in consiglio di amministrazione alla promettente figlia Claire Williams, che sarà confermata come direttore marketing e comunicazione. Anche alla HRT sentiranno la mancanza di un grande manager, qual'è Colin Kolles: il sostituito e meno esperto Perez Sala, oltre ad avere estromesso Liuzzi a favore del ben più lento Karthikeyan, non ha ancora ricreato un vero design team, tanto da far sembrare il suo progetto completamente fuori controllo.

A completare i personaggi discutibili ci pensa la Marussia, che si avvale della consulenza di Pat Symonds, estromesso dalla F1 per i fattacci di Singapore, mentre Hulkemberg si allontana definitivamente da Wilhelm "Willi" Webber, lo storico procuratore che scoprì anche Schumacher, ora ripudiato dal circus a causa delle sue gravi pendenze per evasione fiscale. Per lo stesso ruolo Hamilton, evidentemente ancora in lite con padre, ha assunto Didier Coton, già procuratore di Hakkinen. La Caterham in cerca di nuove fortune invece può vantare quest'anno la firma di Mark Smith, che aveva progettato le due vetture Renault con cui Alonso aveva vinto i suoi mondiali. In cerca di riscossa non mancheranno neanche Aldo Costa, oggi fra le fila di McLaren, e il duo italiano di Giorgio Ascanelli e Luca Furbatto, ai quali gli si può riconoscere di aver fatto l'unica F1 pensata da italiani al vertice tecnico. Per gli appassionati di statistiche questa stagione comunque senz'altro riserverà importanti novità. Vettel potrebbe abbattere con le sue trenta pole i record di Mansell, Prost e Clark in un anno solo, visto che sono tutti alla portata: gliene bastano quattro per sorpassarli e posizionarsi dietro solo a Senna e Schumacher.

In quanto ai numeri, se non salterà nessuna gara, sarà record di gran premi, che si correranno in 20 differenti piste di 19 nazionalità: rispetto al 2011 mancherà solo la Turchia, ma sarà con ogni probabilità l'ultimo anno per le due gare in Spagna, che dovrà alternare Valencia e Montmelò per diminuire il peso sui budget pubblici.

A proposito dei piloti, si sa ormai quasi tutto già da un po' di tempo. Red Bull, Ferrari, Mercedes, McLaren e Sauber puntano sulla conferma dei medesimi del 2011, invece Lotus tenta di rinnovarsi resuscitandone due fortemente motivati: prima guida un bicampione del calibro di Kimi Raikkonen e come scudiero un certo Romain Grosjean che già si era fatto apprezzare al suo esordio. In Force India, causa brutta condanna per Sutil, a fianco di Paul Di Resta c'è posto per un altro tedesco voluto dal motorista, ma non certo raccomandato: Nicolas Hulkemberg, già visto nel 2010, promette ancora bene e già nei test ha fatto vedere che si meriterà di essere un sorvegliato speciali dei team di punta. Aria nuova anche in Toro Rosso, che schiera Daniel Ricciardo e Jean-Eric Vergne, due giovani provenienti dal Red Bull's junior driver program e che devono ancora dimostrare tutto. Dando loro questa opportunità tuttavia la squadra di Faenza lascia a piedi un arrabbiato Jaime Alguersuari (che dai suoi 21 anni promette di tornare presto) e dà una seconda chance a un più elegante e morigerato Sebastien Buemi, che accetta di buon grado la decisione di diventare la terza guida del Red Bull Racing, vivendola di fatto come una promozione.

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