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Questo articolo è stato pubblicato il 16 marzo 2012 alle ore 16:27.
L'ultima modifica è del 08 luglio 2014 alle ore 15:54.

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Il presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani (Emblema)Il presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani (Emblema)

BOLOGNA - Avviso di fine indagini al presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, nell'ambito dell'inchiesta su Terremerse, la cooperativa agricola ravennate guidata all'epoca dei fatti, dal fratello di Errani, Giovanni. L'accusa per il numero uno dell'Emilia Romagna è falso ideologico in concorso con altri due funzionari dell'amministrazione.

Il fascicolo aperto dalla magistratura bolognese fu aperto nel 2009 dopo la denuncia del parlamentare bolognese, Enzo Raisi (allora quota Pdl, oggi Fli) secondo il quale, carte alla mano, alla coopertaiva agricola, nel 2005, era stato concesso un appalto da un milione di euro in maniera poco trasparente. I fondi, in parte regionali e statali, ma a maggioranza europei, sarebbero tra l'altro stati concessi senza che l'oggetto dell'appalto, una cantina, vedesse la luce. In seguito alle accuse, alla Procura bolognese venne presentata, su suggerimento di Errani, una memoria difensiva scritta da uno dei due coindagati del presidente, Filomena Terzini responsabile degli Affari Istituzionali dell'amministraizone regionale. Ed è proprio a causa del contenuto di questa memoria che è scattata l'accusa di falso ideologico: secondo la magistratura, infatti, conterrebbe elementi non veri, riportati con l'intento di ammorbidire la posizione di Giovanni Errani. Attualmente gli avvisi di fine indagine recapitati dalla Guardia di Finanza sono nove. Se per il numero uno della Regione l'accusa è solo di falso ideologico, per i suoi collaboratori c'è anche quella di favoreggiamento, mentre per Giovanni Errani l'ipotesi di reato è di truffa, così come di truffa sono accusati il progettista e il direttore dei lavori della cantina mai ultimata.

Le prime parole di Vasco Errani, a commento del procedimento a suo carico, sono state, come prevedibile, in difesa del suo operato e di quello di tutta la macchina amministrativa regionale: «Nell'esprimere piena fiducia e rispetto nell'azione della magistratura - ha commentato -, ribadisco la mia piena e consapevole convinzione della correttezza dell'operato mio e dell'operato dell'amministrazione e sono certo che nel corso del procedimento emergerà con chiarezza questa verità».
La Guardia di Finanza, intanto, ha eseguito in mattinata sequestri per un milione di euro, tra immobili e quote societarie nei confronti di Giovanni Errani e degli altri due professionisti legati alla cooperativa agricola Terremerse.

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