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Questo articolo è stato pubblicato il 21 marzo 2012 alle ore 11:25.
L'ultima modifica è del 08 luglio 2014 alle ore 15:56.

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Vasco Errani (Olycom)Vasco Errani (Olycom)

Adesso anche la Corte dei Conti turba i sonni del governatore della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, indagato dalla magistratura ordinaria per falso in atto pubblico in relazione a un finanziamento erogato dall'amministrazione da lui guidata, a una cooperativa agricola guidata da suo fratello Giovanni. Terremerse, il nome della coop e dell'inchiesta, rischia, con l'andare dei giorni e l'acquisizione di nuovi documenti, di diventare un caso ben più che imbarazzante per viale Aldo Moro.

Se infatti si dirà che il fascicolo aperto dalla Corte dei Conti è un atto dovuto, perché quel milione di euro che dalle casse della Regione è volato a quelle della cooperativa è denaro pubblico, nessuno potrà spendere una parola circa il gomitolo aggrovigliato di date che evidenziano sempre più irregolarità nell'erogazione del denaro.

In sintesi: Terremerse partecipa a un bando per la realizzazione di una cantina a Imola, per ottenere lo svincolo della fidejussione del valore di un milione di euro (che la Regione chiede a garanzia, in attesa che le aziende producano i certificati di conformità e agibilità previsti dalla legge) dichiara, con atti ora al centro dell'inchiesta, che il 31 maggio 2006 i lavori sono stati conclusi.

Nel settembre successivo ecco che il finanziamento viene sbloccato.Solo che i lavori non sono affatto conclusi: a testimoniarlo un'altra carta in cui Terremerse ne certifica la fine, datata 5 maggio 2007. Di più: il 5 luglio 2007 la cooperativa presenta domanda di rilascio del certificato di conformità edilizia e agibilità, quello che la Regione richiedeva per svincolare il finanziamento, solo il 5 luglio 2007, oltre un anno dopo la prima documentazione prodotta che bastò a rimpinguare le casse della coop. Le carte, che danno l'ok, dal Comune di Imola arrivano ancora dopo: il 10 gennaio 2008. Fatta un mano di conti, semplicemente mettendo in fila le date, non c'è modo di capire come sia stato posssibile far partire il denaro legittimamente.

Secondo la Guardia di Finanza, incaricata delle indagini dal Pm Antonella Scandellari, la cooperativa presieduta da Giovanni Errani «avrebbe teunto un doppio comportamento nei confronti del Comune di Imola». Un punto, questo, che dalla Regione sritengono fondamentale per scagionare il presidente. A chiarirlo comunque penserà la magistratura, alla quale Vasco Errani, che non ha ancora nominato un proprio legale di fiducia, potrebbe decidere di presentarsi spontaneamente. La posizione in cui si trova è molto delicata: l'accusa di falso in atto pubblico gli è stata mossa alla luce di un memoriale che lo stesso Errani avrebbe suggerito di scrivere a Filomena Terzini, dirigente degli Affari Istituzionali dell'amministrazione regionale, all'indomani della pubblicazione dell'articolo del Giornale che evidenziava le irregolarità nel finanziamento a Terremerse. Il documento, che Terzini afferma di avere prodotto in tutta fretta, conterrebbe, secondo l'accusa elementi che contrastano con la realtà dei fatti, scritti allo scopo di 'ammorbidire' la posizione di Giovanni Errani (a sua volta indagato per truffa).

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