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Questo articolo è stato pubblicato il 21 marzo 2012 alle ore 07:50.

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un giornalista di France 24 avrebbe ricevuto questa notte una telefonata durata 11 minuti dal killer. Il giornalista ha riferito che l'uomo era calmo, parlava bene e che ha spiegato di essere contrario alla legge sul velo entrata in vigore nel 2011 sul velo e contro la partecipazione francese alle operazioni della Nato in Afghanistan: «Gli ebrei hanno ucciso i nostri fratelli e le nostre sorelle in Palestina». Il killer, durante la conversazione telefonica, ha detto che voleva essere ascoltato e di aver filmato tutti gli attacchi e che i filmati verranno messi in rete.

9,35: Sarkozy: «Lo voglio vivo». Con queste parole il presidente francese Nicolas Sarkozy avrebbe in prima persona bloccato l'assalto finale delle teste di cuoio francesi allo scopo di arrestare il sospetto killer.

9,33: due potenti esplosioni sono risuonate in rapida successione sul luogo dove si trova circondato il presunto autore delle strage a Tolosa.

9,14: il sospetto accerchiato dalle forze speciali francesi ha intenzione di arrendersi nel pomeriggio di oggi.

9,13: il killer di Tolosa «ha lanciato un'arma dalla finestra» del palazzo in cui è accerchiato, ma «ne ha parecchie altre». Il ministro in diretta tv ha precisato che l'uomo ha almeno «un kalashnikov, una mitraglietta UZI e diverse pistole».

Il blitz iniziato all'alba
Poco prima delle 6, attorno all'abitazione dove si è barricato il giovane, un abitante di Tolosa di origini maghrebine, sono stati sparati colpi di arma da fuoco e tre poliziotti sono rimasti feriti in modo non grave. Con l'uomo, che è al primo piano dell'edificio, sono in corso negoziati. I poliziotti gli parlano attraverso la porta.

Il sospetto dice di aver partecipato ad operazioni della Jihad in Pakistan e Afghanistan, nei campi di al Qaeda. Il giovane, 24 anni, era già stato arrestato a Kandahar, in Afghanistan, per reati comuni. L'abitazione dell'uomo, al numero 17 della rue Sergent Vignè, sorge a soli 3 chilometri dalla scuola Ozar Hatorah in cui il killer ha compiuto la strage lunedì.

Per il ministro dell'Interno, Claude Gueant, il sospetto è collegato «a salafisti e jihadisti» ed ha affermato di «aver voluto vendicare i bambini palestinesi». Sul posto è presente la madre del giovane che però «rifiuta di prendere contatto con lui». Gli inquirenti sono quasi certi di aver di fronte il ricercato numero 1 di Francia.

Bomba all'ambasciata di Indonesia a Parigi
Un ordigno rudimentale è scoppiato di primo mattino nei pressi dell'ambasciata d'Indonesia a Parigi, senza tuttavia ferire nessuno: lo hanno reso noto fonti della Gendarmeria francese, secondo cui intorno alle 5,45 un addetto alle pulizie della rappresentanza diplomatica ha rinvenuto un pacco sospetto sul portone dell'edificio situato nel XVI Arrondissement, nella parte ovest della città. Lo ha aperto parzialmente e si è reso conto che si trattava di una bomba. A quel punto lo ha scagliato a una decina di metri di distanza ed è fuggito, e qualche istante dopo la carica è esplosa. Molto potente l'onda d'urto, che ha provocato danni materiali, peraltro lievi, in un raggio di una cinquantina di metri.

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