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Questo articolo è stato pubblicato il 23 marzo 2012 alle ore 09:32.

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Pasqua, la crisi frena i viaggi (Corbis)Pasqua, la crisi frena i viaggi (Corbis)

Per Lastminute.com il trend è stabile rispetto a Pasqua 2011. «Aumentano le prenotazioni a ridosso della partenza, per questioni legate al meteo, alle esigenze lavorative e alla disponibilità economica, bene le destinazioni europee secondarie come Cracovia, Varsavia e Bruxelles e, in Italia, Siena e Perugia», commenta l'amministratore delegato Francesca Benati.

E si tratta sempre di scelte dettate in parte dall'esigenza di contenere i costi su destinazioni meno inflazionate e costose. Gli operatori sono in attesa. Andrea Giannetti, presidente Assotravel, conta sulle prenotazioni dell'ultimo minuto: «Abbiamo diverse pratiche in stand by». Segnali di pessimismo dalla Federazione italiana pubblici esercizi, che stima un -3-5% delle prenotazioni. Il presidente Astoi, Roberto Corbella, spiega: «Registriamo la ripresa del Mar Rosso e della Tunisia e una buona richiesta per le principali città europee». La divisione Easy di Alpitour conferma il netto recupero dell'Egitto (+185% le prenotazioni rispetto al 2011) e la ripartenza di Marocco e Tunisia: «Per il weekend di Pasqua si ricercano vacanze di 3-4 giorni nelle capitali europee, ma è sostenuta anche la domanda su alcune mete di lungo raggio».

Quindi la fascia alta tiene. Eden Viaggi parla di «un leggero aumento dei passeggeri rispetto alla Pasqua 2011. Ci aspettiamo il sorpasso a giorni, con una quota media per passeggero di 800 euro».
Insomma, se gli italiani puntano generalmente sul risparmio anche gli stranieri ridurranno al presenza nel nostro Paese, e anche in questo caso probabilmente le turbolenze finanziarie degli ultimi mesi si fanno sentire.
«Dovremo aspettare maggio per gli arrivi di americani, brasiliani e russi», dice Bocca. «Il mercato europeo si muove con lentezza. Ma speriamo nelle prenotazioni dell'ultima ora», segnala Gino Acampora, presidente di Acampora Travel.

Top destination è sempre Roma, che dovrebbe confermare i numeri del 2011 (secondo Federalberghi Lazio) ma i timori tra gli operatori sono diffusi. Dal consorzio Incoming Italia guidato da Mally Mamberto rilevano che sull'Alto adriatico si registrano diffuse flessioni delle prenotazioni: -20% di danesi, -8,5% di tedeschi, -5% di svedesi. I tedeschi, che rappresentano il 40% circa degli arrivi dall'estero, sembrano più interessati ai laghi e le rischieste segnano un aumento del 10%, ma calano scandinavi e inglesi. In difficoltà la Liguria: -8% gli austriaci, -5% gli svizzeri, -2% di tedeschi e scandinavi, con arrivi stabili dal Regno Unito e in netta controtendenza le prenotazioni (+15%) dalla Russia. In calo del 10% gli arrivi di stranieri sulla Riviera romagnola e in Calabria.

Gaby Malacrida, del gruppo svizzero Hotelplan, conferma la «flessione di prenotazioni in Italia rispetto allo scorso anno». Previsioni stabili per gli agriturismi, con un aumento di tedeschi, francesi, belgi e svizzeri e una diminuzione di inglesi, americani e olandesi. Corti di Federviaggio ribadisce l'importanza dei russi. Infine si segnalano anche attese positive «dall'Estremo Oriente», come precisa Fausto Melatini, general manager Kuoni destination management.

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