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Questo articolo è stato pubblicato il 23 marzo 2012 alle ore 21:22.
L'ultima modifica è del 23 marzo 2012 alle ore 10:32.

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Ore 12,15. Bersani (Pd): la riforma può e deve essere corretta dal Parlamento
La riforma del mercato del lavoro messa a punto dal governo può e deve essere corretta in Parlamento. Lo ha dichiarato il segretario del Pd Pier Luigi Bersani questa mattina a Genova parlando con i giornalisti all'assemblea nazionale degli amministratori locali del Pd. Dopo avere ricordato che la riforma contiene molti elementi positivi, Bersani ha detto: «In tutti i decreti arrivati, ovviamente il Parlamento è intervenuto, su tutti ha sempre modificato qualcosa. Io sono sicuro sul fatto che si vorrá ragionare, se no chiudiamo il Parlamento, ma non so se così i mercati si tranquillizzano. Il Parlamento c'è quindi discuteremo».

Ore 12,04. Sangalli (Confcommercio): sull'articolo 18 soluzione equilibrata
Sull'articolo 18 «ci sembra che si sia giunti a una soluzione equilibrata». Lo ha ribadito il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, aggiungendo che «cercheremo, nell'avanzamento dell'iter della riforma, di fare ulteriormente valere esigenze di non appesantimento burocraticfo della gestione dei rapporti di lavoro ed anche di maggiore equilibrio tra livelli di contribuzione e prestazioni effettivamente rese relativamente alla gestione malattia presso l'Inps e alle coperture Inail».

Ore 11,36. Iniziato con un'ora di ritardo il Cdm
È iniziato a palazzo Chigi il Consiglio dei ministri. All'ordine del giorno, tra l'altro, la delega fiscale e la riforma del lavoro. Al Cdm dovrebbe essere affrontato anche il nodo delle commissioni bancarie. Prima del Consiglio dei ministri si è svolta una riunione del Cipe.

Ore 11,34. Formigoni: sulla rifroma del lavoro non c'è uno specifico disagio del mondo cattolico
Sulla riforma del mercato del lavoro «non avverto uno specifico disagio del mondo cattolico, ma vedo da parte di tutti la fatica nel capire che i tempi sono cambiati». A dirlo è il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, a margine del congresso nazionale straordinario forense in corso a Milano. Commentando l'appello della Cei "i lavoratori non sono merce" sulla riforma del lavoro, Formigoni ha spiegato: «i lavoratori non sono merce, anche se le riforme vanno fatte e sono necessarie. Il testo della riforma del lavoro che il Consiglio dei ministri sta mettendo a punto è equilibrato, è indispensabile se vogliamo far ripartire l'economia italiana». Il governatore quindi conclude: «se non siamo disponibili alle riforme rischiamo di consegnare un'intera generazione alla disoccupazione».

Ore 11,19. Sottosegretario De Vincenti: l'indennizzo è un deterrente maggiore rispetto al reintegro
«La posizione del governo é che l'indennizzo, che é stato appesantito dalla proposta dell'Esecutivo, ha un potere deterrente che può essere maggiore che non quello di un reintegro», che poi avviene anche «in tempi molto lunghi". Lo ha detto Claudio De Vincenti, sottosegretario allo Sviluppo economico a Sky Tg24. L'indennizzo pesante, ha spiegato De Vincenti, ha un'azione «deterrente molto forte». Poi é chiaro che «non é in discussione la giusta causa, ma come si sanziona il licenziamento». Quello «senza giusta causa é vietato e rimane vietato».

Ore 10,45. Napolitano: in Parlamento si confronteranno preoccupazioni e proposte
«Era una riforma da fare». Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lasciando la cerimonia alle Fosse Ardeatine.«Noi andremo a una discussione in parlamento, si confronteranno preoccupazioni e proposte e sono convinto che si arriverà a un risultato di cui si potranno riconoscere meriti e validità», ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rispondendo a una domanda dei giornalisti sulla riforma del mercato del lavoro.

Ore 10,42. Napolitano: la riforma non apre le porte ai licenziamenti
«Non credo che stiamo per aprire le porte a una valanga di licenziamenti facili, sulla base della modifica dell'articolo 18, anche perché bisogna sapere a cosa si riferisce l'articolo 18». Così Giorgio Napolitano ha risposto a chi gli chiedeva conto delle preoccupazioni sul rischio di licenziamenti facili a seguito della riforma del lavoro elaborata dal governo. «Il problema più drammatico - ha detto il presidente della Repubblica parlando coi cronisti al termine della cerimonia alle Fosse Ardeatine - sono le crisi aziendali, le aziende che chiudono, i lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro non attraverso l'articolo 18 ma per il crollo di determinate attività produttive». Bisogna puntare, ha detto il capo dello Stato, «soprattutto a nuovi investimenti, nuovo sviluppo e nuove iniziative in cui possano trovare sbocco soprattutto i giovani».

Ore 10,20. È convocato per le 10,30 il Consiglio dei ministri
È convocato alle 10,30 il Consiglio dei ministri che ha all'ordine del giorno la delega al Governo per la revisione del sistema fiscale (anche se dovrebbe trattarsi solo di un primo giro di tavolo). Nel corso del Cdm sarà discussa la riforma del mercato del lavoro, con i dettagli sull'articolo 18, come ha annunciato il premier Mario Monti. La riforma dovrebbe essere varata oggi, salvo intese.

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