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Questo articolo è stato pubblicato il 30 marzo 2012 alle ore 08:09.

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Non escludo nuovi aiuti alla Grecia. Nella foto il premier greco, Lucas Papademos (AFP Photo)Non escludo nuovi aiuti alla Grecia. Nella foto il premier greco, Lucas Papademos (AFP Photo)

Recentemente il suo governo ha introdotto nuove misure, per esempio tagliando i salari minimi.

Sulla scia delle recenti riforme al mercato del lavoro e della riduzione del 22% del salario minimo, si stima che entro la fine del 2013 la Grecia avrà recuperato tutta la competitività persa nei primi dieci anni dell’unione monetaria. Risultati significativi e probabili esiti positivi futuri sono grandemente sottovalutati.

E’ anche vero, tuttavia, che la Grecia ha anche deluso partner e mercati.

E’ vero che l’adozione delle riforme non è sempre stata efficace e tempestiva quanto avremmo voluto. La liberalizzazione delle professioni, per esempio, è stata adottata solo parzialmente e con ritardi. Nel contempo, la lotta contro l’evasione fiscale ha prodotto risultati limitati in parte a causa di una contrazione dell’economia più forte del previsto. Purtroppo ritardi nell’adozione di riforme favorevoli alla crescita hanno contribuito a un’attività economica più debole del previsto.

I ritardi sono dovuti solo a ostacoli politici?

Chiaramente, insufficienti volontà e guida politica hanno avuto un ruolo. Aggiungerei anche l’inadeguata capacità della pubblica amministrazione nell’adottare necessari cambiamenti strutturali, spesso di ordine legislativo. Stiamo facendo progressi sui due fronti. C’è oggi un maggiore consenso tra i leader politici sulla necessità di continuare sulla strada delle riforme. L’assistenza tecnica fornita dai partner europei aiuterà ad accelerare e a migliorare l’attuazione delle riforme.

La Grecia è nel quinto anno di recessione. La Troika prevede una stagnazione nel 2013, con un ritorno alla crescita nel 2014. Da quali settori si aspetta la ripresa? Ne vede già i primi segnali?

I primi segnali positivi giungono dai miglioramenti dell’export.  Le esportazioni sono aumentate significativamente, anche se da un livello basso. Dobbiamo fare sforzi sempre maggiori per rispondere alla domanda globale. Abbiamo già una presenza forte nel settore dei materiali edili, dei prodotti farmaceutici e agricoli. Il turismo si rafforzerà. Sul più lungo termine, il settore dell’energia potrebbe diventare un elemento chiave della crescita. Ma la ripresa richiede tempo. Non si dimentichi che l’economia greca si sta trasformando dopo essere stata sostenuta per decenni da un grande settore statale sovraindebitato.

La sfida è di ritrovare la crescita economica nonostante misure di austerità molto significative. E’ possibile?

Vedo quattro fattori favorevoli. Prima di tutto, le riforme di ampio respiro inserite nel secondo programma di aiuti, tra cui le riforme del mercato del lavoro e della pubblica amministrazione, la piena liberalizzazione di professioni e servizi, misure per migliorare l’ambiente economico e rimuovere ostacoli agli investimenti, un sistema fiscale favore alla crescita, più semplice e equo atteso nei prossimi mesi. In secondo luogo, la ricapitalizzazione delle banche e la ristrutturazione del sistema bancario. In terzo luogo, un migliore assorbimento e utilizzo dei fondi europei. Infine, sulla scia dell’adozione di un secondo programma economico, il via libera a un secondo pacchetto di aiuti finanziari e la ristrutturazione del debito, la fiducia dei mercati e dell’opinione pubblica migliorerà gradualmente, aiutando l’economia.

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