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Questo articolo è stato pubblicato il 30 marzo 2012 alle ore 08:09.

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Non escludo nuovi aiuti alla Grecia. Nella foto il premier greco, Lucas Papademos (AFP Photo)Non escludo nuovi aiuti alla Grecia. Nella foto il premier greco, Lucas Papademos (AFP Photo)

Ciò significa che il peggio è passato?

L’economia reale è ancora debole e l’elevata disoccupazione rischia di persistere nel breve periodo. Il periodo difficile dinanzi a noi deve essere affrontato con molta cura. Se facciamo le cose bene, adottando tutte le misure decise in modo tempestivo, equo e completo, e se continuiamo a spiegare la nostra strategia e i nostri obiettivi in modo convincente, il sostegno della società greca proseguirà. Un miglioramento della fiducia avrà un effetto moltiplicatore positivo sull’attività economica e l’occupazione.

Alcune personalità nel suo paese temono una cessione di sovranità a favore delle istituzioni europee. Ma la Grecia non è forse un test in vista di una maggiore integrazione europea?

La condizionalità delle politiche economiche che accompagna il sostegno finanziario alla Grecia comporta una certa perdita di sovranità economica, ma non mi sembra sia fondamentale. Non vi è una fondamentale perdita di sovranità in politica economica poiché gli obiettivi del programma sono i nostri; le riforme e le misure per raggiungerli sono state adottate dal governo greco. In ogni caso, qualsiasi perdita di discrezionalità riguardante la tempistica o alcuni aspetti dell’adozione delle misure verrà recuperata non appena il programma di aggiustamento verrà completato. Inoltre, farei una distinzione tra sovranità in politica economica e sovranità democratica. Tutte le misure che stiamo adottando sono state anche approvate dal parlamento greco. L’assistenza comunitaria è di natura tecnica e c’è una chiara ripartizione di responsabilità tra policy-makers e consiglieri tecnici. In una democrazia parlamentare le politiche sono in ultima analisi decise dal popolo greco.

Il dibattito è però acceso.

Il paese sta cambiando, ma al tempo stesso molti cittadini stanno soffrendo a causa di una riduzione dei redditi reali e l’aumento della disoccupazione. Vogliono vedere la luce alla fine del tunnel. Non sarà molto visibile nei prossimi sei-nove mesi. Nel frattempo, è importante mantenere la coesione sociale, mitigare gli effetti negativi di breve periodo del processo di aggiustamento e preservare il sostegno dell’opinione pubblica al programma. Il continuo scetticismo sulla capacità del paese di rispettare gli impegni e l’eccessiva enfasi sui rischi dopo che il paese ha già fatto molto per stabilizzare e riformare l’economia non aiutano. Alimentano l’incertezza e pesano sulla fiducia.

Sta criticando la Troika in particolare?

No, non sto criticando nessuno in particolare.

Dalle prospettive attuali, crede che un terzo programma di aggiustamente sarà necessario?

La Grecia farà tutto il possibile perché non sia necessario un terzo programma di aggiustamento. Ciò dipenderà dal ritmo e dall’efficacia dell’attuazione del programma attuale. Detto ciò, la Grecia potrebbe non avere accesso ai mercati anche se tutte le misure saranno completamente adottate. E’ difficile prevedere le condizioni e le aspettative di mercato nel 2015. Non si può escludere che qualche forma di assistenza finanziaria possa essere necessaria, ma dobbiamo lavorare intensamente per evitare questo evento.

Lei ha deciso di non candidarsi alle prossime elezioni. Eppure molti nei governi e sui mercati sarebbero rassicurati se lei rimanesse al potere.

Questo governo ha una missione, che si sta concludendo. Nelle prossime settimane c’è ancora molto lavoro da portare a termine, come l’adozione di precise misure incluse nel programma di aggiustamento. Farò del mio meglio per assicurare che non si interrompa il flusso delle decisioni politiche. Non bisogna sprecare un solo giorno. Quello che succederà in futuro dovrà essere valutato alla luce del risultato del voto.

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