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Questo articolo è stato pubblicato il 25 aprile 2012 alle ore 10:40.

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Novità anche sul fronte contributivo, con l'allargamento degli esentati dal contributo aggiuntivo dell'1,4% (gli stagionali individuati dalle parti in contrattazione), mentre le maggiori entrate generate dall'aumento dei contributi dei parasubordinati (+6% fino al 2018) dovrebbero essere destinate al rafforzamento della mini-Aspi. Si amplia poi agli imprenditori commerciali la possibilità di utilizzare i voucher mentre verrebbe cancellata la facoltà riconosciuta all'Inps di costituirsi in macro-agenzia del lavoro.

Sui licenziamenti invece non ci saranno grandi stravolgimenti, ma solo due limature tecniche presentate da Pd e Pdl per rispettare il patto raggiunto tra il premier, Mario Monti, e i tre leader di Pdl, Pd e Udc. La prima modifica, già annunciata dallo stesso Governo, riguarda i licenziamenti disciplinari re-introducendo le tipizzazioni delle condotte suscettibili di recesso per giusta causa e giustificato motivo oggettivo (eliminando il riferimento alla legge). L'altra modifica interessa invece la fase di conciliazione (preventiva e obbligatoria) prima di procedere a un licenziamento economico. In questo caso, si anticipa in funzione anti-elusiva l'effettività del recesso per giustificato motivo oggettivo «al momento della dichiarazione dell'intenzione» dell'imprenditore di procedere al licenziamento. Si punta così a evitare che comportamenti fraudolenti del lavoratore (per esempio una finta malattia) possano annullare l'atto di licenziamento.

IN SINTESI
PARTITE IVA
Pdl e Pd puntano a tutelare dalla stretta sulle partite Iva il "vero" lavoro autonomo, introducendo quattro tipizzazioni. Vale a dire, la genuinità della partita Iva potrà essere rivelata dai profili oggettivi dell'attività o da quelli soggettivi del suo titolare. Ma anche dal compenso percepito dal professionista o, ancora, dall'eventuale certificazione volontaria presso le Camere di commercio
APPRENDISTATO
Arriva una modifica alle norme sull'apprendistato, e in particolare sull'obbligatorietà di stabilizzare il 50% di apprendisti (che scende al 30% per i primi 3 anni) per assumerne altri. Gli emendamenti Pdl-Pd cancellano tali percentuali, rimettendo alla contrattazione collettiva il compito di individuare le quote di apprendisti da confermare
CONTRATTI A TEMPO
Salta il "causalone" per i contratti a tempo determinato, anche dopo i sei mesi. Tra gli emendamenti su cui concordano Pdl e Pd ce ne è anche uno che introduce una franchigia pari al 6% dell'organico totale per l'assunzione di un lavoratore a tempo determinato senza vincolo di causalità. Ma solo per durate vincolate al tetto massimo dei 36 mesi
LICENZIAMENTI
Viene recuperato il "refuso" sui licenziamenti disciplinari contenuto nel testo del Ddl trasmesso al Senato, rispetto al documento di policy concordato con le parti sociali. Governo e relatori ripristinano la tipizzazione delle condotte suscettibili di recesso per giusta causa o per giustificato motivo oggettivo, eliminando il riferimento generico alla legge

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