Il Sole 24 Ore
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8 maggio 2012

In Corea del Sud sequestrate «pillole» contro l'impotenza: contengono resti di feti umani


Botta e risposta tra Seul e Pechino sulle «pillole della salute», le capsule contententi resti di feti e di bambini morti fermate ieri dai doganieri sudcoreani. La Cina ha infatti smentito oggi la presenza nel Paese delle compresse e annuncia indagini pił approfondite sulla vicenda.

Secondo i media della Corea del Sud, le pillole sono composte anche da resti di feti tagliati a pezzi e messi a essiccare, per poi essere ridotti in polvere e mescolati con alcune erbe.

Alcuni test compiuti sule capsule, ritenute una panacea per chi soffre di impotenza sessuale, sarebbero riusciti a far risalire al dna e al sesso dei bambini da cui proviene la sostanza organica.

Con lo stock di ieri, sono state sequestrate in tutto 17.450 pillole da agosto scorso. La gran parte di queste capsule proviene dalle cittą di Yanji e Jilin, nel nordest della Cina, ed č richiesta direttamente dai consumatori sudcoreani. Inoltre, secondo il quotidiano coreano Chosun Ilbo, le pasticche vengono vendute in alcuni negozi di medicina orientale ed erboristeria al prezzo di 35-44 dollari l'una.

Il portavoce del Ministero della Salute cinese, Deng Haihua, ripreso dall'agenzia Xinhua, ha dichiarato che le autoritą del Paese approfondiranno ulteriormente la questione.

Haihua ha precisato che il sistema legale cinese prevede regole ferree sui resti dei bambini morti, i feti e le placente, tutti «classificati come resti umani» e quindi banditi dallo smaltimento dei semplici rifiuti sanitari.

Il portavoce ha quindi annunciato che il Dipartimento collaborerą con la polizia, le agenzie specializzate e le autoritį doganali «per indagare sulle dichiarazioni dei media coreani e informare la stampa non appena si avranno dei risultati», ha concluso Haihua.

Oltre alle questioni etiche le autoritą coreane hanno segnalato il fatto che le pillole sono spesso contaminate da «superbatteri». Gli esperti sono preoccupati che il commercio possa arrivare anche su internet.


8 maggio 2012