Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 10 maggio 2012 alle ore 06:37.

My24

Quale che sia la verità, la realtà è che i titoli di Germania, Svizzera e ovviamente pure Stati Uniti restano oggetto di richiesta sul mercato nonostante rendimenti che si osservano con la lente di ingrandimento. Ad acquistarli sono di sicuro gli investitori istituzionali, soprattutto quei fondi che per vincolo hanno dovuto escludere bond dei Paesi in difficoltà con il debito perché declassati dalle agenzie di rating sotto determinati livelli. Probabilmente ad affidarsi a questi sono anche piccoli risparmiatori, spaventati dalle notizie che ormai si ripetono da mesi sullo stato di salute dell'Eurozona.
Qui però la questione si fa più complicata, perché l'inserimento di questo genere di titoli in un portafoglio è in ogni caso da considerare con attenzione. Negli esempi a fianco si prendono in considerazione vantaggi ed eventuali controindicazioni nell'investire non solo in Germania, Usa e Svizzera, ma anche in titoli di Stato di altre aree (Finlandia, Paesi scandinavi) che al momento sembrano godere del favore dei mercati e che per questo motivo rappresentano in qualche modo una sorta di rifugio in caso di tempesta.
Difficoltà di acquisto, commissioni spesso care, liquidità non sempre elevata (se si escludono, ovviamente, Bund e Treasury) e rischio cambio sono alcune delle insidie che si devono necessariamente considerare quando ci si avvicina a questo genere di titoli. Ma il problema più evidente è che i loro prezzi sono ai massimi storici: comprarli adesso significa automaticamente esporsi a potenziali fluttuazioni e perdite alle quali, probabilmente, il piccolo risparmiatore non è del tutto preparato. In tempi in cui nel mondo dell'investimento gran parte delle certezze si sono sgretolate, anche lo stesso concetto di «bene rifugio» è destinato inevitabilmente a vacillare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Rendimenti a confronto
La solidità del Bund
Nessun problema di liquidità, grande offerta di titoli a disposizione: quello tedesco è il mercato di riferimento per chi vuole comprare asset «sicuri». Il Paese, assieme agli Stati Uniti, è percepito come esente dal rischio di credito.
Rendimenti rasoterra
Dimenticate il rendimento. Sulla scadenza a due anni un Bund offre lo 0,067%, l'1,5% a 10 anni. Al netto dell'inflazione e delle commissioni, il tasso reale è negativo. E in caso di collasso dell'Euro, la sua solidità è tutta da verificare.
Il boomerang della valuta
Proprio il fattore cambio può essere un rischio per l'investitore italiano: a scadenza, il rendimento dovrà essere convertito in euro. Quindi l'andamento del cambio corona/euro potrebbe modificare, e in modo significativo, i conti finali.
Come un Bund, ma in corone
Il debito della Danimarca è assimilabile, per bassa rischiosità, a quello della Germania. Essendo però quotati in corone, e non in euro, i titoli danesi hanno il plus di essere sgravati dalle incertezze che oggi pesano sulla moneta europea.
Tra le «triple A» più redditizie
Anche la performance dei titoli finlandesi è assimilabile a quella del Bund. Quotati in euro, i bond della Finlandia - paese «tripla A» - hanno il vantaggio di offrire un rendimento leggermente superiore a quello dei titoli tedeschi.
Attenzione al rischio liquidità
Come i «cugini» di Norvegia, Danimarca e Svezia, i titoli finlandesi non sono particolarmente liquidi. Comprarli allo sportello è possibile, ma bisogna mettere in conto rischi non sempre marginali.
L'incognita Fed
I tassi prossimi allo zero dei Treasury sono frutto della politica iper-espansiva della Federal Reserve per tenere il dollaro debole e rendere competitiva l'economia americana. Questo atteggiamento non potrà però durare all'infinito.
Debito più grande al mondo
Comprare il debito più grande al mondo significa garantirsi una solidità (teorica) che solo la prima economia globale può offrire. Difficile ipotizzare che gli Stati Uniti possano fallire: ecco perché i rendimenti sono poco sopra ai minimi storici.
Una cassetta di sicurezza
Per gli investitori rappresenta più una garanzia di liquidità che un investimento. La conferma è data dal rendimento, che addirittura è negativo sulle scadenze più ravvicinate. Il paese inoltre ha fondamentali economici solidissimi.

Se l'euro tiene, perdite in agguato
Puntare sui titoli svizzeri ha senso se si crede in un crack dell'Euro. In caso di un rasserenamento delle tensioni in Eurozona, i titoli di Berna - oggi ai massimi - si deprezzerebbero, causando agli investitori una pesante perdita in conto capitale.

Shopping24

Dai nostri archivi