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Questo articolo è stato pubblicato il 12 maggio 2012 alle ore 13:53.

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Si muovono le Regioni
Intanto dalle Regioni arrivano primi segnali. Sulla scia di quanto già fatto dal Governo, la Toscana chiede aiuto ai suoi cittadini per individuare le spese da tagliare. L'obiettivo è risparmiare 50 milioni di euro già quest'anno. «Se vorranno scriverci, aiutandoci a raggiungere l'obiettivo - spiega il governatore Enrico Rossi - ne saremo ben contenti». Per arrivare a questa cifra, la Regione pensa di intervenire, tra l'altro, centralizzando gli acquisti (che porterà a diminuire la spesa del 7%), rinunciando alle auto blu e tagliando del 20% le macchine di servizio per tutti gli enti e agenzie del sistema regionale. Ma soprattutto si pensa di arrivare a un risparmio del 10% in tutti i settori della Regione, proprio grazie a un coinvolgimento diretto di tutti i dipendenti.

In Puglia, il capogruppo Pdl, Rocco Palese, chiede al Consiglio regionale di affrontare riunisca il prima possibile «una seria spending review, per abbassare le tasse regionali e stabilire quali sono gli interventi straordinari che il governo regionale può mettere in campo per sostenere famiglie e aziende».

Il patrimonio immobiliare dell'Inps
La spending review, quindi, non riguarda solo i ministeri. Anche gli altri soggetti pubblici si stanno già muovendo per alleggerire le voci di spese. L'Inps, ad esempio, entro il 2014 lascerà oltre il 10% degli immobili strumentali dei quali usufruisce con l'uscita da 78 strutture sulle 680 utilizzate nel 2008. L'obiettivo di risparmio dell'istituto di previdenza è quantificato in 32 milioni annui (24 milioni per minori spese di funzionamento e 8 milioni per nuove locazioni). Per questo saranno abbandonati circa 229mila metri quadri (su 1,9 milioni complessivi): uno spazio pari a tre volte il Circo Massimo a Roma.

La spesa sanitaria
Molto più complicata la partita delle riduzioni di spesa sul fronte sanitario. La Cgil ha già annunciato il suo dissenso rispetto alle intenzioni del ministro della Salute, Renato Balduzzi, su ticket e sistema di franchiga per tutti. «Una fuga in avanti che azzera la discussione su come rendere più equo l'attuale sistema di compartecipazione alla spesa sanitaria a carico dei cittadini» secondo il segretario confederale, Vera Lamonica, e il responsabile Politiche della salute del sindacato, Stefano Cecconi.
I due dirigenti avevano «dato la disponibilitá a discutere su come rendere più equo il sistema, senza rinunciare all'obiettivo di arrivare, seppur gradualmente, al superamento dei ticket. Ma bisogna farlo all'interno di un confronto per dare respiro e risorse al Servizio sanitario nazionale, strangolato da 17 miliardi di tagli lineari in tre anni, e ora nel mirino di una spending review - continuano - che annuncia nuovi tagli invece che proporre come rendere appropriata la spesa, riqualificando i servizi e con una vera lotta agli sprechi».

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