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Questo articolo è stato pubblicato il 02 giugno 2012 alle ore 09:35.

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La bandiera Italiana viene issata sulle aste in Via dei Fori Imperiali in occasione della festa della Repubblica italiana il 2 giugno 2012 a Roma (Ansa)La bandiera Italiana viene issata sulle aste in Via dei Fori Imperiali in occasione della festa della Repubblica italiana il 2 giugno 2012 a Roma (Ansa)

Ore 12,35. Maroni: celebrazioni inopportune: soldi buttati nel cesso
La Lega non partecipa alla celebrazioni del 2 giugno perché «riteniamo che queste celebrazioni, queste feste, questi buffet dovevano essere cancellati per dare aiuto concreto alle popolazioni colpite dal terremoto», ha detto Roberto Maroni, a margine del congresso della Lega Lombarda. «È una decisione - ha osservato il triumviro della Lega Nord - che prescinde dal fatto che oggi c'è il congresso della Lega lombarda». Per Maroni si tratta di «una decisione che vuole sottolineare l'inopportunità di festeggiare un evento, mentre c'è gente che soffre, che è morta, che ha perso tutto e l'aiuto dello Stato poteva e doveva essere molto più concreto che non celebrare una festa facendo buffet e buttando soldi nel cesso».

Ore 12,09. Casini: basta con le polemiche
«Smettiamola con le polemiche. Ci sono uomini politici che vogliono rifarsi una verginità non venendo oggi qui». Così il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, al termine della parata del 2 giugno risponde ai giornalisti che gli chiedono di commentare alcune assenze significative tra gli invitati, su tutti Silvio Berlusconi e il sindaco di Roma Gianni Alemanno. In ogni caso, aggiunge Casini, «é stata una cerimonia sobria e seria, nella solennità della festa della Repubblica».

Ore 12,08. Schifani: La sobrietà della parata ha risposto all'obiettivo di trasmettere il senso di solidarietà
Per il presidente del Senato, Renato Schifani, la sobrietà della parata ha risposto pienamente all'obiettivo di «trasmettere quel senso di solidarietà e di tutti quei valori che costituiscono il patrimonio di questo Paese». Un obiettivo raggiunto, aggiunge il presidente del Senato, «perché questa giornata potesse essere un momento di ricordo non soltanto dei caduti sul lavoro ma di tutti quelli caduti per la nostra Repubblica per le battaglie di libertà».

Ore 12,07. Un cartello alla parata: l'Italia sta mangiando i nostri sogni
«L'Italia sta mangiando i nostri sogni. Ma noi non vogliamo andar via». È quanto si legge su un manifesto esposto da una giovane su via dei Fori Imperiali dove si è appena conclusa la parata militare del 2 Giugno. La ragazza, tra tanti che applauso al passaggio delle forze armate, spiega: «La mia non è una protesta contro una parata, sono anche abbastanza patriottica. La mia è una protesta contro l'Italia che non dà spazio ai giovani». Giuseppina, di Napoli, infatti da qualche mese è disoccupata e ha disegnato sul suo manifesto un cervello con le gambe e la valigia: «Sono laureata e non ho lavoro, ho finito gli studi a marzo e avrò mandato trecento curriculum e domande, ma niente. Sono disoccupata. Mi ripetono ogni giorno di andar via dall'Italia ma io non voglio farlo, forse, però, sarò costretta».

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